Stavolta il turn over ricomincia dalla normalità, stavolta non ci sono stravolgimenti, c’è la formazione che rispetta le gerarchie e l’unica sorpresa (se così volete chiamarla) riguarda Maggio. Stavolta però si riparte, altre sette gare in ventidue giorni, l’Europa League e il campionato che si intrecciano.
Verso Berna, c’è un altro Napoli, assai simile a quello che ha cominciato a san Siro, ma (ovviamente) Maggio ha molte possibilità e Ghoulam ne ha altrettante dopo il quarto d’ora di ieri; poi, in mezzo, si vedrà, con Henrique che va riprovato in un ruolo che gli è congeniale.
CENTROCAMPO. Altro può succedere laddove nasce il gioco, ma stavolta dipende soprattutto da Jorginho e dalla sua condizione atletica: il regista moderno è (sarebbe) lui e l’opportunità per alternarlo con Inler viene garantita da questa raffica di partite che andranno ossequiate per tenersi vivi. Ieri ha giocato l’ultima mezz’ora. Si vedrà. Poi c’è Radosevic, certo, due milioni e trecentomila di investimento che sono rimasti ancora a casa e sanno di bocciatura: niente san Siro, niente Europa League, non essendo stato inserito nell’elenco, dunque resta il mercato, quello di gennaio ovviamente, per provare a trovare una collocazione.
RIECCOLI. Ma Benitez, alla vigilia del viaggio a Milano, ha avuto parole di apprezzamento per De Guzman e per Michu, gli innesti che meno sono riusciti a dare in questa fase iniziale della stagione: dovendo cambiare, uno dei due potrebbe cominciare la partita con lo Young Boys. Però la priorità, da sempre, è per Mertens, che si gioca sistematicamente un posto con Insigne. Va a finire che in Svizzera possa fermarsi anche Higuain, al quale la sosta di fatto è stata negata (due amichevoli con la Nazionale e rientro faticosissimo da Hong Kong): al Pipita però piace giocare ma il Verona si lascia preferire.
GARGANO. Lui non può fare altro che aspettare: gli spettano una trentina di giorni di assenza forzata e con lo zigomo non si scherza. Unica alternativa concessa, può essere la mascherina di carbonio, attraverso la quale tutelare il mediano per concedergli la partita che già di manca. Ipotesi praticabile, però assai poco «ambita»: resterebbero i rischi; tanto, queste tre settimane passeranno rapidamente.
Fonte: Corriere dello Sport
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