A giorni la manifestazione di interesse pubblica per il nuovo stadio di Napoli. La lancerà il Comune. Cosa significa? Si inviteranno partners internazionali e nazionali a proporre progetti e idee per il nuovo impianto. La location resta quella di Ponticelli, la principale opzione. È la stessa strategia che Palazzo San Giacomo ha utilizzato per i cantieri della Coppa America in Villa Comunale. Questo trapela dopo l vertice tra il sindaco Luigi de Magistris e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Un’ora di colloquio all’Hotel Vesuvio, centro metri più avanti, all’Excelsior c’è l’Inter oggi avversaria degli azzurri. Il presidente tra presente e futuro molto prossimo. Discussione serrata e vibrante, lontana da occhi indiscreti al bar Caruso con vista mozzafiato sul Golfo. I due caratteri forti al limite della rudezza si sono confrontati e la cifra politica che ne esce fuori è il mandato condiviso per dare alla città un nuovo stadio. «La nostra determinazione politica – dice il sindaco al termine del colloquio – che ho espresso con molta chiarezza al presidente De Laurentiis che ha apprezzato è che entro la fine del mio mandato ci deve stare il nuovo stadio o la ristrutturazione completa del San Paolo». Ecco, de Magistris non transige sul punto: Napoli ha la necessità di avere un impianto degno, dove almeno ci sia la possibilità di fare la pipì. E soprattutto ora o mai più. Le condizioni ci sono tutte per affrontare un cambiamento della città così importante. Certo, sullo sfondo resta il San Paolo da ristrutturare. Tuttavia i soldi per una simile impresa li dovrebbe mettere solo il privato. E poiché nell’impianto di Fuorigrotta non si potrebbero fare installazioni remunerative (cinema, bar, ristoranti e compagnia bella, l’impianto è vincolato) e anche all’esterno i margini sono molto ristretti, l’investitore dovrebbe mettere sul piatto della bilancia una cinquantina di milioni con la prospettiva di un ritorno problematico e che il bene resterebbe di proprietà del Comune. È ancora il sindaco a spiegare la piega del faccia a faccia: «Abbiamo fatto passi in avanti molto importanti e significativi. C’è la decisione congiunta di realizzare entro la fine del mio mandato di sindaco un nuovo stadio per la città. O un nuovo stadio o un San Paolo completamente ristrutturato. Su queste ipotesi dobbiamo fare degli approfondimenti nelle prossime ore e poi a stretto giro prenderemo delle decisioni». De Magistris spiega ancora: «La cosa importante è che la decisione la prenderemo insieme, sarà perfetta intesa. L’incontro sancisce soprattutto questa sinergia nell’interesse dei cittadini e dei tifosi che meritano di sognare anche sotto questo punto di vista». Il sindaco è consapevole che si tratta di una scelta strategica di assoluto rilievo. «E una decisione complicata, ci sono da valutare aspetti tecnici, urbanistici e di altra natura. Quindi va ben ponderata, peserà per i prossimi 50 anni. Ma va presa e in maniera molto rapida perché la nostra determinazione politica è che la città deve avere un nuovo stadio». Quindi il passaggio sui soldi molto esplicativo: «Il Comune mette altre cose ma non i fondi saranno tutti a carico del privato o dei privati».
Insomma, sembra davvero che questa volta sia partito il tandem per avere un nuovo stadio, il San Paolo è nato nel 1959 sono 53 anni che fa il suo dovere ma è ora di andare in pensione. A De Laurentiis – come è ovvio – è stato assicurato che tanto con un nuovo San Paolo quanto per un nuovo stadio la società avrà un ruolo chiave regolamentato da una convenzione. Al netto di ogni considerazione e divergenza senza gli azzurri qualsiasi impianto non ha appeal non è cool per dirla in una maniera che piace molto al patron. E a proposito dell’impianto di Furigrotta è bene sottolineare – come ha ricordato l’assessore all’Urbanistica Luigi De Falco a Il Mattino – andrà in pensione per quello che riguarda il calcio, ma tornerà a nuova vita perché verrà comunque ristrutturato, come impianto per la città, multifuzionale. Chi mette i soldi? Gli stessi che faranno il nuovo stadio. Fa parte del pacchetto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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