La sensazione è che anche stavolta il Pescara abbia brutte intenzioni. Lo lascia intendere Zdenek Zeman nella canonica conferenza stampa della vigilia, quella dove poco si parla e molto si deve interpretare. Ma stavolta quel poco è abbastanza chiaro.
« Abbiamo vinto le prime due partite e ora siamo a un bivio: o la squadra punta spedita ad accelerare il processo di crescita, o si fa irretire dal senso di appagamento. E’ un discorso vecchio, sempre questione di testa».
Se la testa fosse solo sua non ci sarebbero dubbi su quale strada scegliere, invece adesso il boemo deve lottare per indirizzare i suoi. Forse il momento più delicato della stagione a livello psicologico. «Finora abbiamo avuto delle pause dopo essere andati in vantaggio. Poi abbiamo subìto dei gol proprio durante quelle pause, non certo quando attaccavamo. Il problema è mentale, non tecnico. Spero che contro il Modena riusciamo ad essere propositivi e a costruire gioco, senza aspettare gli avversari. Il Pescara è solo a metà strada, a me non basta quanto è stato fatto. Ci sono tante cose da migliorare e vorrei che ci sbrigassimo».
TABU’ –In realtà, sulla carta questa non sarebbe l’occasione più indicata dal momento che il ‘Braglia’ è un campo tradizionalmente ostile ai biancazzurri. Disco rosso intutte le 11 trasferte, con appena 3 pareggi ne ben 8 sconfitte. Ma è pur vero che al Bentegodi di Verona era sempre andata addirittura peggio e Zeman sembra arrivato apposta per infrangere certi tabù.
BERGODI, DOPPIO EX– Di fronte, sull’altra panchina, ci sarà un doppio ex. Cristiano Bergodi, uno dei difensori- simbolo dello spettacolare Pescara di Galeone, è stato per due anni allievo di Zeman nella Lazio. Ora è un suo collega. Si vocifera anche a rischio esonero, con zero punti in classifica e la prospettiva non esaltante di giocarsi la conferma contro un avversario tarantolato. Zeman lo protegge, anche se non gli farà sconti.
«Bergodi è un’ottima persona eun bravo allenatore. L’anno scorso ha fatto benissimo e in questo campionato non è stato fortunato, ha perso contro il Bari al 93′ e dalle cronache non risulta che lo meritasse. Io non credo che sia a rischio, se così fosse non sarebbe giusto, è prematuro, anche se perdesse contro di noi. La verità è che non si dà il tempo giusto per lavorare forse perché di allenatori siamo in troppi, se poi anche i presidenti si mettono a fare gli allenatori siamo ancora di più».
A questo punto scatta automatica la domanda sull’atteggiamento di Peppe De Cecco, il suo presidente. Stavolta Zeman non verticalizza, piuttosto aggira.
«Lo conosco da poco, dovreste saperlo più voi giornalisti».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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