Qualcosa lascia nel vago, parecchio dice. Non scomoda manovre occulte, ma qualche argomento delicato lo tocca. I torti arbitrali subiti dal suo Pescara a Modena sono un ottimo spunto per Zdenek Zeman. E li coglie al volo per compiere una personale panoramica sul calcio italiano, non solo sul campionato di Serie Bwin. Temi caldi, tanto che nel tardo pomeriggio di ieri la società adriatica ha ritenuto opportuno precisare, attraverso il sito ufficiale, alcune dichiarazioni del boemo. In particolare, che non ha parlato della classe arbitrale in generale, ma nello specifico di Viti di Campobasso, new generation arbitrale, capace di alzare un polverone gigantesco al suo esordio. In realtà Zeman liquida il ‘fischietto’ molisano in maniera sbrigativa prima di allargare il discorso su tutto il fronte.
Cosa pensa dell’arbitro Viti?
«E’ un giovane passato l’anno scorso dalla Lega Pro. Penso che non sia pronto, almeno da quello che ha fatto vedere a Modena».
Un debuttante per la capolista: designazione affrettata?
«Non lo so, è stato deciso così, quindi… Io degli arbitri vorrei parlare il meno possibile, poi fanno parte della partita e certe volte gli riesce e certe volte no. Magari siamo stati sfortunati perché episodi importanti sono stati valutati diversamente dal regolamento».
Non avete digerito la direzione?
«Gli arbitri possono sbagliare, come i giocatori, ma quando gli errori sono solo da una parte il discorso cambia. Sul risultato (3-2 per il Modena, ndc) hanno influito le decisioni arbitrali, purtroppo hanno fatto la differenza. Ripeto, siamo stati sfortunati».
Non è che le vengono in mente cattivi pensieri?
«Sono abituato. Certo che, sull’uscita di Anania, o sei sicuro di quello che vedi o non cacci il rosso. Ancora più grave l’episodio del rigore su Immobile, dove secondo me ha visto, era in buona posizione».
Anche l’espulsione di Verratti è stata affrettata?
«Non è andato per fare male ma per cercare la palla, solo che era più lontana, soprattutto per lui che ha la gamba corta. Non credo che fosse da espellere».
Domenica molti arbitraggi contestati, ma quello del Pescara ha fatto clamore. Questo perché ci sono stati errori più gravi o perché c’è Zeman di mezzo?
«Secondo me sono stati gravi, poi magari non se ne parla… Ehm, meglio che stia zitto». (Si insiste, ma il boemo non cede, ndc).
Lei si è lamentato anche per le assenze dei suoi tanti giovani impegnati con la nazionale.
«Per me le date delle partite della nazionali non devono coincidere con quelle del campionato. Altrimenti poi finisce che quelli bravi che servono alle società non ce li mandano e quelli poco furbi, come noi, sì. Ma io ce li mando sempre perché è giusto. Noi ci atteniamo alle regole e un giocatore convocato si deve presentare».
A chi si riferisce?
«Penso a Ogbonna (Torino) e Palombo (Sampdoria) che stavolta non sono stati convocati, mentre in precedenza sì. Tutti si dovrebbero interessare di più. Il problema è delle Federazioni perché i calendari delle nazionali vengono fatti prima».
Qual è lo stato di salute del calcio italiano?
«Ha perso giocatori importanti e non mi sembra migliorato come mentalità, però bisogna aspettare il verdetto del campo per giudicare».
Si può individuare un nuovo Zeman?
«Non lo so, ci sono tecnici nuovi che non hanno mai allenato».
Magari Louis Enrique, se non si farà condizionare dalla posizione di Totti?
«Non lo so, può essere. Comunque per me Totti in 16 anni ha condizionato la Roma solo in positivo».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
