Undici calciatori nuovi in una sola sessione di mercato. Quantomai attivo il Napoli in sede campagna acquisti. Eppure non si tratta di una rivoluzione tecnica. De Laurentiis, Mazzarri e Bigon hanno proceduto con interventi mirati in ogni reparto, puntellando quei ruoli ritenuti meno coperti di altri, migliorando qualitativamente la panchina, ingaggiando un mix di giovani e meno giovani. Sarà poi il campo a dire se gli innesti hanno consentito di effettuare il sospirato salto di qualità. Ed inoltre saranno i numerosi impegni ( campionato, Champions League e Coppa Italia) a verificare la bontà dei ricambi. Sta di fatto che il Napoli è riuscito a conservare in larga parte l’intelaiatura base. Ha trattenuto i big e non è cosa da poco: il tridente d’attacco offre garanzie consolidate. Ha confermato gli esterni di centrocampo che nel tre-quattro- due-uno svolgono compiti delicati e fondamentali (Maggio, Dossena e Zuniga). Ha potenziato il centrocampo con l’ingaggio di Inler. E sul rettilineo finale si è ” regalato” un attaccante eclettico nonché di personalità qual è Pandev, capace di rimpiazzare chiunque dei tre “tenori”. Insomma, investendo circa quaranta milioni di euro, il Napoli ha inteso migliorare l’organico rispetto allo scorso campionato. Ma l’ottimismo interno nasce da un’unica considerazione: la continuità tecnica. La squadra in campo sa già quali movimenti effettuare, gioca quasi a memoria e può vantare su un anno di affiatamento in più. Anche il processo di integrazione dei nuovi è avvenuto in maniera piuttosto rapida. Non a caso, otto giocatori su undici, sono stati prelevati prima che cominciasse la preparazione estiva ed hanno avuto così modo di inserirsi alla svelta nei meccanismi.
LA DIFESA –L’infortunio di Britos, nel corso dell’amichevole con il Barcellona, ha un po’ complicato i piani. Ruiz non dava sufficienti sicurezze in marcatura e poi l’offerta del Valencia era irrinunciabile. Il Napoli ha, quindi, provato a correre ai ripari cercando un altro mancino di prospettiva e che sapesse calarsi in una difesa a tre. Era sulle tracce del giovane brasiliano Juan Nunes (mondiale under 20) ma l’improvvisa impennata nella richiesta economica da parte dei dirigenti del Porto Alegre ha suggerito un’inversione di rotta. Tutte da verificare le qualità del giovane Fideleff, 22 anni, alla prima esperienza lontano da casa. Intanto si sta imponendo per personalità Federico Fernandez, altro elemento giovane prelevato in Argentina. Ma è un destro, come Campagnaro e Grava.
MOTORE NUOVO –A centrocampo, oltre ad Inler le cui qualità sono indiscutibili, sono arrivati Dzemaili (altro nazionale svizzero) e Donadel. Cabina di regia rivoltata, dunque. Ma Mazzarri sa di poter contare anche su Gargano, un giocatore di cui si conoscono pregi e difetti, ed i ricambi sono di tutto rispetto.
IN ATTACCO –Oltre a Santana, potendo contare già su Mascara e Lucarelli, il Napoli ha rilevato un altro giovane argentino tutto da scoprire, Christian Chavez. Ma è Goran Pandev, strappato all’Inter con una mossa astuta di De Laurentiis, l’elemento capace di dare all’intero organico lo scatto in avanti.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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