Chi c’era ventuno anni fa racconta di quella notte magica quanto stregata; tre legni centrati in pieno (Francini, Incocciati, Baroni); il portiere dello Spartak, Cherchesov, insuperabile; Incocciati, migliore in campo che s’infortuna a dieci minuti dal termine. Finì zero a zero. E si sprecarono i rimpianti. Stavolta, chi c’era quel 24 ottobre del ‘ 90, vi ritorna con più emozione di allora perché dopo anni di patimenti quasi non sembra vero che il Napoli possa aver conquistato la scena più importante del panorama calcistico europeo.
ATTESA – Chi non c’era quella notte, invece, è in fibrillazione, freme, conta quante ore mancano all’appuntamento. Per lo più giovani. Tante donne. La maggior parte dei sessantamila che accorreranno domani sera al San Paolo. E non solo da Napoli e dalla Campania. Arriveranno da tutta l’Italia. E persino dall’estero. Sono attese comitive dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Olanda. Loro hanno sentito solo parlare del Napoli di Maradona e delle breve apparizioni in Coppa Campioni. E fremono dal desiderio di provare le stesse emozioni dei loro nonni, dei genitori, degli zii.
DI CORSA – Vedere i propri beniamini schierati sul campo mentre va in onda la musichetta della Champions è una sensazione da non perdere. A Manchester raccontano di aver visto tifosi napoletani piangere durante il cerimoniale pre-gara. Ecco perché la prevendita è decollata nonostante l’intermezzo con la Fiorentina. Tutti vogliono partecipare da protagonisti a questo ritorno del Napoli tra le grandi d’Europa. Soprattutto dopo la memorabile prestazione al cospetto dei fenomeni di Roberto Mancini. E tutti sono pronti a tifare a squarciagola per far sentire al mondo che la loro squadra del cuore è tornata tra le vip del calcio continentale, che vuole restarvi, che ha i numeri per inserirsi tra i topteam. Questione di tempo. Napoli ed il Napoli rivendicano un posto di diritto in Champions perché grandi sono le potenzialità della città e della tifoseria. Il passo più importante è stato compiuto. Resta da consolidare la posizione e proseguire nell’avanzamento del progetto riservato ai top club. Intanto per domani sera è previsto un’eccezione per le chiusure di uffici e negozi. C’è chi anticiperà di una mezzora. Dalla Prefettura e da Palazzo San Giacomo suggeriscono di recarsi al San Paolo con i mezzi pubblici per evitare intasamenti di traffico. Invitano a tenere un comportamento irreprensibile sugli spalti dal momento che il San Paolo sarà sotto i riflettori di mezza Europa. E a mostrare senso di ospitalità nei confronti della tifoseria del Villarreal che seppure presente in misura esigua occuperà il settore riservato privo di rete di protezione (così vuole l’Uefa). Insomma, una prova da Champions anche per il tifo azzurro, già apprezzato a Manchester per calore e compostezza sugli spalti durante la gara. Chi vorrà salutare l’evento con fuochi pirotecnici dovrà farlo all’esterno dello stadio e già sono pronti razzi luminosi da accendere in piazzale D’Annunzio o piazzale Tecchio per accompagnare la notte delle stelle. Napoli è pronta anche a far crollare il record d’incasso che appartiene alla sfida con il Benfica, quella che segnò l’ingresso in campo internazionale del club rivelato pochi anni prima da De Laurentiis da un’aula del tribunale Fallimentare. Insomma, sessantamila cuori innamorati che già palpitano in attesa di ascoltare la musichetta della Champions mentre altri sei milioni di tifosi partenopei faranno il tifo da lontano davanti alla tv. Sperando di poter salutare la rentrèe con una vittoria e sistemarsi a quattro punti nel girone definito da tutti, «infernale».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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