Luciano Spalletti è da sempre considerato come uno degli allenatori perfetti per ogni numero 9. Da Totti a Dzeko, passando per Icardi, Kerzhakov e, infine, Victor Osimhen: la tattica dell’allenatore di Certaldo catalizza spesso e volentieri l’attenzione verso le prime punte. Lo scrive anche il “Corriere dello Sport” che ripercorre la crescita di tutti gli attaccanti allenati dall’attuale tecnico del Napoli: “un lungo depliant di macchine da gol inaugurato nella stagione 1997-1998 a Empoli con Carmine Esposito, napoletano da 14 reti. Napoletano come Montella, allenato alla Samp e anche a Roma, dove il picco massimo è stato raggiunto con Totti. Un capolavoro di Spalletti: da falso nueve, da finto centravanti, Francesco ne ha messi dentro anche 26. Più gol hanno segnato Dzeko, ancora con la sua Roma, e poi Icardi all’Inter: 29. Il listone, però, non è soltanto nazionale, e anzi va ben oltre i confini e arriva fino in Russia, a San Pietroburgo, dove il signor Luciano ha coniugato il verbo segnare insieme con Kerzhakov allo Zenit: 23 reti nel 2012, per gradire. Storie belle, storie di uomini e gol anche difficili: grandi rapporti e grandi rotture, da Totti a Icardi”. Osimhen è avvisato.
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