Clarence Seedorf non si sente sotto esame. Anche se a dargli i voti questa sera ci sarà quello che lui considera «un grande del calcio» come Rafa Benitez che lo beffò, insieme al Milan, a Istanbul nella finale di Champions League 2005. Seedorf prende ancora tempo, considera la sfida odierna al «San Paolo» come «una buona occasione per capire a che punto è il Milan. La testa è sul Napoli. Non sarà una partita particolare né un test: prima di fare un esame servono tante ore di studio e noi ne abbiamo avute poche. Gli esami arriveranno più avanti. Il tempo farà sì che costruiremo tutto quello che stiamo cercando di costruire. È un buon momento per vedere a che punto siamo e faremo di tutto per cercare di vincere, questa sarà sempre e ovunque la nostra mentalità».
SUPER MARIO – Tanto per non cambiare quella appena trascorsa è stata una settimana assolutamente particolare però «Balotelli ha giocato in tanti ambienti caldi, ogni volta cresce e tante volte ha fatto la differenza» garantisce Seedorf che a precisa domanda sull’eventuale incontro fra Balotelli e sua figlia Pia, appena riconosciuta, ha risposto che «sono cose personali, si discutono in privato. Solo per voi giornalisti non è una settimana qualsiasi, ma lasciamo stare Balotelli». Seedorf, come al solito, garantisce per Balotelli. «Mario si è allenato come tutti gli altri in maniera importante, la squadra ha fatto una buona settimana – ha spiegato Seedorf – Tutte le tifoserie in Italia rispettano il calciatore Mario Balotelli: quando uno viene preso di mira è perché si crede che possa fare la differenza. Sì, abbiamo parlato ma solo di come affrontare la partita tatticamente e tecnicamente e credo sia pronto».
BERLUSCONI – Seedorf ieri ha dribblato molte domande, preferendo non rivelare gli aspetti migliori e i peggiori, ma assicurando di aver lavorato «per far tornare l’entusiasmo per il lavoro e la fatica ma chiedo tempo: c’è lo spirito giusto ma la squadra ha vissuto momenti di difficoltà troppo a lungo per pensare di uscirne subito». La «benedizione» ufficiale di Berlusconi a Milanello si fa attendere, ma il presidente è sempre in contatto con il suo allenatore preferito di questo decennio. «Ci siamo sentiti, ma abbiamo parlato di tante altre cose» glissando anche sulla qualità del gioco. Eppure Seedorf, sempre così sicuro e positivo, qualche paura l’ha avuta quando si è seduto sulla panchina rossonera, smentendo un’antica e, comunque, beneaugurante tradizione. Ieri si è confessato : «No, non ho ho la stanza numero 5 (quella solitamente occupata da tutt gli allenatori rossoneri; ndr). Ancelotti racconta che si sentiva tirare il piede durante la notte dai fantasmi dei suoi predecessori? Io ho risolto il problema, ho cambiato stanza… In quella c’erano fantasmi pesanti…».
Fonte: Corriere dello Sport
