Gervasoni, colpo di scena: interrogatorio-bis sospeso. Rifiutato il documento di Paoloni
ROMA – Venerdì dovrebbero arrivare i deferimenti del procuratore federale, Stefano Palazzi. Che sarà costretto a studiare anche di notte le carte, i verbali d’interrogatorio (custoditi nella cassaforte della sede di via Po 42), le risultanze di quest’inchiesta. Poi la palla passerà – a meno che non arrivino altre novità dalla Procura di Cremona, c’è sempre l’affare Corvia in sospeso – alla Disciplinare di Sergio Artico. Sarà un’istruttoria complessa, per questo l’intenzione (anche per rispetto delle difese) sarebbe quella di concedere comunque qualche giorno in più, tanto da arrivare a lunedì primo agosto come data d’inizio del processo di primo grado. Una vicenda che potrebbe registrare altre novità, visto che ieri l’interrogatorio di Gervasoni è stato sospeso (e potrebbe riprendere oggi).
GERVASONI – Non sappiamo se fosse più scuro in volto lui o Sommese lunedì. Sono state tre ore evidentemente intense per Carlo Gervasoni, richiamato dalla Procura federale a chiarire alcuni aspetti della sua precedente deposizione. Il faccia a faccia è stato sospeso, facile immaginare su richiesta del pool legale dello stesso giocatore – la Procura non sospende mai i suoi interrogatori. Era forse necessaria una pausa di riflessione, forse per riordinare le idee davanti a qualcosa di imprevisto? A Gervasoni sarebbe stato chiesto in particolare, il suo rapporto con uno dei gruppi che la Procura di Cremona ha individuato come l’anello forte di questa vicenda, gli “zingari”, pronti ad investire ingenti somme di denaro. Scrivono gli inquirenti lombardi nell’ordinanza, per contestualizzare il gruppo: «Anche il gruppo degli zingari costituisce una parte stabile dell’organizzazione (…) apprendiamo da Erodiani, che parla con Pirani, che gli zingari preferiscono intervenire in partite di serie A e serie B, mentre sono meno interessati alla serie C. Gli zingari prediligono un contatto diretto con i calciatori da corrompere» . Tre ore di interrogatorio davanti agli 007 federali, ci sarebbe un’altra partita, sulla quale gli uomini di Palazzi hanno puntato l’indice, che coinvolgerebbe anche una neopromossa (non ancora tirata in ballo). Più di tre ore, dalle 9.45 alle 13.07, poi Gervasoni è uscito, non ha proferito parola, si è infilato in macchina ed è andato via. Oggi potrebbe tornare.
PAOLONI –«Ci aspettiamo il peggio». Lo ha ammesso anche l’avvocato Antonella Di Paolo, uno dei due penalisti che difende Marco Paoloni.
Ieri mattina è arrivata alla Procura federale, due pagine e mezza didichiarazione spontanea,la soluzione che era stata trovata per integrare l’interrogatorio del 6 luglio e cercare di accedere a queibenefici di legge(sportiva) che consentono una riduzione della pena. Gli investigatori federali hanno gentilmente – rifiutato il documento che, evidentemente, non conteneva quella«collaborazione fattiva»prevista dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva. Paoloni, adesso, rischia il deferimento ed una richiesta di pena pesantissima, lui continua a proclamare a gran voce la sua estraneità a qualsiasi illecito.
GIALLO RISOLTO– Raffaele Biancolino si era presentato mercoledì scorso, in una ventina di minuti la sua audizione si era risolta: non era sua l’utenza telefonica con la quale venivano contattati alcuni personaggi di questa vicenda (Paoloni & c.). Mistero risolto: per un’errore di trascrizione, si è risaliti al vero intestatario del numero, che di nome fa pure lui Raffaele, ma per quanto riguarda il cognome si ferma a Bianco, ha giocato nel Benevento in prestito dalla Juventus, ora è allo Spezia e questa mattina sarà ascoltato dagli 007 federali. Che sembra abbiano rinunciato ad interrogare nuovamente Bettarini, all’estero. Evidentemente la sua posizione non cambierà rispetto al processo.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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