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CDS – Scommesse: il 20 i deferimenti, processi chiusi entro il 12 agosto

ROMA – Mercoledì prossimo, 20 luglio, i deferimenti di Stefano Palazzi. Una settimana dopo (mercoledì 27 o giovedì 28), il processo di primo grado davanti alla Disciplinare. Intorno al 6, 7 agosto quello d’appello alla Corte di Giustizia federale. Questo ba­sterà per compilare i calendari. Per i tesserati e le società even­tualmente implicate nello scan­dalo scommesse, ecco i tempi (giorno più giorno meno) che scandiranno le prossime settima­ne. Il tutto dovrebbe chiudersi entro la primi sette giorni d’ago­sto (grazie anche all’abbreviazio­ne dei termini, che lima a cinque giorni i tempi per la difesa), in tempo per capire chi giocherà do­ve, e sono in molti a tremare. An­che perché qualcosa sembra aprirsi nel muro di gomma che spesso ha fatto da leit motive nel­le strategie difensive davanti agli 007 federali.

TEMPI STABILITI – Il lavoro matto e disperatissimo della Procura fe­derale – con tempi spesso sottrat­ti alle proprie occupazioni – sta volgendo alla fine. Ancora oggi e domani per gli interrogatori, poi in quattro giorni (fra sabato e martedì) Stefano Palazzi e i suoi uomini faranno il punto della si­tuazione, stileranno la relazione finale e scriveranno i deferimen­ti. La sensazione è che saranno molti e che anche diverse società (oltre a quelle più “scontate”, co­me il Ravenna) rischiano grosso. Le carte arrivate dalla Procura di Cremona, le conferme trapelate dalle parole da chi è stato interro­gato in questi giorni, alcuni ele­menti nuovi, tutto sarà portato a sostegno di chi sarà rinviato (sportivamente) a giudizio dal pm del calcio. Nel mirino anche Atalanta, Chievo, Ascoli, Sassuo­lo. Decisivi i prossimi interroga­tori. Oggi sarà la volta di Pellis­sier e De Falco del Chievo, oltre che del “bello” Galante, del ter di Micolucci e dei due giocatori del Sassuolo, Pomini e Bianco, legati a doppio filo con Quadrini, inter­rogato ieri. Una posizione delica­ta, la sua, la Procura federale ha in mano alcune intercettazioni, che il giocatore ha provato a chia­rire, «riguardano rapporti perso­nali, non hanno nulla a che vede­re con le partite» ha spiegato uno dei legali, Massimo Ciardullo, che con Giovanni Del Re difende il centrocampista romano.

COLLABORATIVO – Sei ore non sono poche. E, anzi, possono dare un’indicazione. Ivan Tisci, ieri, ha iniziato alle 11.30, un breve pausa per il pranzo e poi ancora sotto torchio, fino alle 18.10. Un interrogatorio che è stato «utile» , secondo indiscrezioni, e che avrebbe chiarito non solo le par­tite nel mirino (Atalanta-Piacen­za, Taranto-Benevento e Bene­vento- Pisa) e i rapporti con Bella­vista.

«Abbiamo dato tutta la col­laborazione possibile. Non estra­neo ai fatti? Questo non lo posso dire, abbiamo collaborato» ha detto il legale Gaetano Mari. Co­sì come novità potrebbero emer­gere dall’interrogatorio di Clau­dio Furlan, portiere del Porto­gruaro, molto amico di Parlato (sentito martedì, ha collaborato), che ha vissuto nel cortile del pa­lazzo della Figc di via Po una paura all’interrogatorio che è sembrata intensa con il suo lega­le.

IL GIALLO – E mentre il presidente della Lega Pro, Macalli, promet­te che la Lega «chiederà il risar­cimento danni» , e prima che ven­gano ascoltati anche Ivano Pasto­re (ds Nocerina: ha chiarito tutto velocemente) e Giuseppe Greco, Il record per l’audizione-lampo va a Raffaele Biancolino del Co­senza. Meno di mezzora per chia­rire che l’utenza telefonica alla base del suo coinvolgimento, non l’ha mai attivata anche se risulta a suo nome. «Pronti ad adire le vie legali» ha riferito l’avvocato Luciano Malagnini.

La Redazione

P.S

Fonte: Il Corriere dello Sport

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