Sognano o son desti? E’ il caldo torrido, una calura opprimente: però quella voce distinta che arriva via etere, attraverso Radio Gol, è di Gianpaolo Pozzo, e quella pazza idea, autografata dall’autorevolezza del presidente dell’Udinese, non è una bolla d’afa: «Sanchez al Napoli non è un’ipotesi impossibile. Aurelio mi ha sorpreso positivamente, perché vuole fare le cose in grande: e su Sanchez ha presentato un’offerta importante». Il bello della diretta è uno choc che paralizza e quel che resta d’un pomeriggio altrimenti da coccolone, è il brivido che percorre Napoli mentre Gianpaolo Pozzo va avanti a suon di rivelazioni: «Sono amico di De Laurentiis e mi permetto di garantire: i tifosi stiano tranquilli, perché Aurelio vuole vincere lo scudetto. A me ha chiesto di Sanchez e lo ha fatto con decisione: ma gli affari, in questi casi, si chiudono in tre. Il ragazzo deve sbollire gli effetti della Coppa America; poi, chiuso questo capitolo, vedremo chi sarà, tra le pretendenti, a restare seriamente in corso. Sanchez va pagato il giusto prezzo e, nono stante i vari pour parler, queste condizioni non si sono ancora create».
ALL’ATTACCO – Lo spensierato mercoledì d’una settimana interlocutoria offre fuochi pirotecnici mentre intorno è noia e la comparsa – sul palcoscenico mediatico – del «Niño Maravilla» è la scossa che restituisce al mercato, griffandolo d’azzurro. Alexis Sanchez, 23 anni, è il bambino prodigio che ha scatenato il Manchester City e il Barcellona, la Juventus e l’Europa intera: ma in quel cono d’ombra che sistematicamente resiste, Aurelio De Laurentiis s’è intrufolato di slancio, offrendosi come concorrente allo star-system e lasciando deambulare Pozzo: «Nulla è impossibile e l’offerta è seria. Ma aspettiamo» . Di certo, su Sanchez c’è (forte) il Barcellona, che tratta da tempo: ieri Gino Pozzo era nella città catalana per un nuovo vertice con i blaugrana.
PRESSING SU INLER – C’è un asse che va avanti a colpi di carinerie e su quella Napoli-Udine si sprecano gli scambi di cortesia, di simpatia, di stima: affari di cuore, retti solidamente da un rapporto solido, che spingono Pozzo a sbilanciarsi, a mostrare l’altra faccia d’un calcio che va al di là degli interessi: «Io di De Laurentiis sono amico: lo apprezzo molto e il suo modo di fare calcio mi piace. Mi ha chiesto Sanchez, e abbiamo anche concluso il trasferimento di Inler. Ho avuto altre richieste, ma quelle ingerenze le ho allontanate. Ora perché si concretizzi la cessione dello svizzero, serve l’accordo tra le parti. A naso, penso che Inler resti al 95% per cento a Udine: non so dove sia l’inghippo e il presidente del Napoli sa che ci sono calciatori che hanno costi superiori alla media e che vogliono cambiare il loro status economico. Tanto Inler, quanto il suo procuratore, sono persone serie; e su De Laurentiis ho già detto: non me la sento di criticarlo. Ma se entro lunedì non si definisce l’intesa, Gokhan dovrà venire in ritiro con noi». Settantadue ore potrebbero bastare a Inler e De Laurentiis per stringersi la mano e chiudere positivamente una vicenda semestrale: l’ottimismo della volontà è napoletano.
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere dello Sport
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