Michel Platini, giovedì sarà un giorno storico per il calcio italiano: la Juventus inaugurerà il suo stadio, il primo di proprietà di un club…
«E’ una bellissima cosa, perché le grandi società hanno bisogno di un loro impianto. Adesso i bianconeri possono aprire un ciclo».
Sia sincero: avrebbe voglia di giocarci?
«La voglia ce l’ho sempre, però non posso più. Ho giocato nel vecchio Comunale, dove per cent’anni è stata scritta la storia del calcio e della Juve: spero che nel nuovo stadio vengano scritte pagine altrettanto belle».
Tecnicamente, ritiene questa Juve pronta per tornare a vincere lo scudetto?
<<Credo di sì, ha buone potenzialità, ma non conoscendo bene i calciatori e le avversarie preferisco rimandare il giudizio a fine stagione ».
Il sogno di scudetti futuri confina con diatribe su scudetti passati…
«Quello del 2005-’06 assegnato all’Inter? Non so se sia giusto revocarlo, non conosco il dossier ».
Andrea Pirlo ricomincia dalla Juve a 32 anni: la stessa età in cui lei decise di smettere…
(ride) «Lui non ha corso quanto me: per quello ho dovuto fermarmi un po’ prima».
Alessandro Del Piero a novembre spegnerà 37 candeline…
«L’ho visto in grande forma».
Esistono le condizioni affinché l’Europa sia sempre leader a livello mondiale?
«L’Europa è leader: sono cinque anni che le nostre squadre vincono la coppa del mondo per club. E nelle ultime due edizioni del Mondiale si sono imposte Nazionali europee».
E’ in crisi il calcio italiano…
‘Non credo: da presidente dell’Uefa, ho consegnato due Coppe».
Bei tempi…
«Mannò, l’anno scorso c’era l’Inter e prima il Milan. Il calcio è fatto di cicli, creare una squadra non è facile, più semplice distruggerla. Alla fine, però, i bravi sono sempre bravi: negli anni Cinquanta vincevano già il Real, il Benfica, l’Inter, il Milan e il Manchester. Sono sempre le stesse’.
La Juve è pronta a tornare?
«Con il nuovo stadio sarà più facile. L’impianto di proprietà, per altro molto bello, è un esempio da seguire».
Il Barcellona è imbattibile?
«Gioca un calcio tecnico, incentrato sulla velocità e sulla qualità del palleggio. E’ una squadra fortissima, difficile da raggiungere, però non imbattibile: esistono altri modelli, magari il catenaccio di Herrera l’avrebbe imbrigliata. Il calcio ha tante facce: i due migliori calciatori di oggi, Cristiano Ronaldo e Messi, sono profondamente diversi tra loro».
Campioni grandissimi e… costosissimi: teme che il fair play finanziario possa essere minato dall’irruzione dei Paperoni non europei?
«Assolutamente no: parlai con gli Emiri quando acquistarono il Manchester, trovandoli felici di rispettare le regole».
La preoccupano di più… le uscite di Mourinho?
«Non sono un problema. Se calciatori o allenatori sbagliano vengono puniti come io punisco mio figlio, perché l’immagine del calcio che danno loro è importante».
Tra le squadre di oggi, chi può stupire in Europa?
«Milan, Inter, Juve…»
La Juve è fuori…
(sorride) «Milan, Inter e Napoli: tutte possono sicuramente fare bene in Champions League».
Ultimissima: vedremo le telecamere in campo?
«Non credo risolvano i problemi, io con i cinque arbitri sono rilassato».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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