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CdS – Per Napoli è già notte Champions

E’ una serata attesa da 21 anni.

Dopo il pareggio in casa contro la Fiorentina martedì al San Paolo il debutto nella Coppa più bella. Arriva il Villarreal di Rossi. Sarà coreografia a sorpresa tra inni e bandiere Benvenuti qui a Fuorigrotta sede dei sogni

 

Fonte: Il Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

I sogni muoiono all’alba, ma al tramon­to – persino con gli occhi spalancati – ciò che si in­travede in lontananza è un drappo tricolore; e l’eco che si sparge in un San Paolo preso d’assalto è un inconfondibile Hymn Ligi Mistrzów. Si gioca sem­pre, al sabato o al martedì, alla domenica o al mer­coledì, perché oramai non c’è differenza, campio­nato o Champions, tutto o quasi diventa un mo­mento di delirio collettivo, di follia allo stato puro: benvenuti a Fuorigrotta, il centro di gravità per­manente d’una città sospesa in un pallone, trasci­nata all’euforia e indifferente dinnanzi alla doccia gelata di Verona, ad uno scivolone che ha lasciato eventualmente cicatrici nell’anima della squadra, non certo in quella della sua gente. E al pareggio di ieri sera, contro la Fiorentina, si può applicare quasi lo stesso principio. La squadra è uscita dal San Paolo tra gli applausi ed è questo quel che con­ta. Certo i punti… Ma – pazienza – è già domani.

SCORIE – Si gioca e basta. Per liberarsi delle tossi­ne di un pareggio (contro i viola) che non è piaciu­to e che doveva essere altro. Per smaltire le scorie ambientali di quella serata rovinata da Moscardel­li a Verona. Tutto sembra sparire d’incanto, in quel micro-universo che risistema i conti con l’umore attraverso i «soliti» quarantamila spettatori che hanno ormai metabolizzato persino i rischi del cal­cio e non si adombrano: il Chievo è il passato da ri­muovere, la Fiorentina anche, mostrando al Napo­li l’assoluta disponibilità della sua gente.

QUANTI SONO – Quarantamila: un colpo d’occhio che non lascia indifferenti, un’onda che nel riscalda­mento del pre-partita travolge ogni singolo calcia­tore, destinatario d’attenzione, un coro che scalda quella squadra alla quale viene offerta riconoscen­za per le emozioni offerte.

IL SINDACO – L’unione fa la forza è in quell’ennesi­ma notte stellata al San Paolo accorrono in massa, simbolicamente guidati dal sindaco di Napoli, Lui­gi De Magistris, ormai sostenitore degli azzurri al­lo stadio e in piazza. I sette anni che hanno trasfor­mato calcisticamente la città diventano modello da esibire e l’atmosfera accattivante della Fuorigrot­ta d’oggi diviene un virus che contagia chiunque.

CHE ATTESA! – Ma il tempo scorre via veloce e men­tre Napoli e Fiorentina stanno entrando negli spo­gliatoi al termine della loro fatica, la gente applau­de comunque e la testa è già andata altrove: mar­tedì, ore 20,45, par di ascoltarla la musica, l’ultima colonna sonora d’un popolo in cerca di eroi. Il Vil­larreal è dietro l’uscio e per ora, ad aspettarlo so­no già in quarantatremila, un esercito che annun­cia un prevedibilissimo tutto esaurito e che fa se­riamente paura al record di presenze con il Benfi­ca che resiste da tre anni ma che, pian piano, si sta sgretolando, mancando poco meno di novemila spettatori per arrivare ai 51.597 di quella sera. L’evento è ormai imminente e Napoli lo vive a mo­do suo, lasciando già intuire lo scenario e persino la scenografia di una giornata indimenticabile, av­viandosi poi ad abbattere pure il primato d’incas­so dell’era De Laurentiis (1.576.500,00 euro) lega­to sempre al Benfica.

BENVENUTO VILLARREAL – La partitissima nasconde curiosità tecniche ma anche ambientali e in que­sta sfida da brividi ci sono anche aspetti da roman­tici: il numero uno del Villarreal, Roig, sa già che la sua vigilia sarà consumata da un tavolo all’altro, perché tra gli inviti – al suo arrivo a Napoli – non troverà solo quello per la cena ufficiale con i diri­genti azzurri ma pure la prenotazione al ristoran­te della famiglia Cantalupo del Rione Alto, amici di vecchia data e con i quali da anni intrattiene rap­porti commerciali. Il calcio verrà dopo: prima, in alto i calici.

 

 

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