Manca poco per sentirsi il quarto tenore del Napoli: acquistare piena autonomia per i 90′. Per il resto, Goran Pandev ha dimostrato di potersi integrare a meraviglia in quel trio così affiatato da sembrare un’orchestra del gol. Tre reti alla Juve, quattro al Lecce. Ed in mezzo, il crescendo di un campione rinato, capace di rimpiazzare Cavani o Hamsik, abile in zona gol o da assistman. Una doppietta alla capolista, una prestazione da applausi con l’ultima della classe. Ora Pandev, che con l’Inter ha vinto tutto quello che c’era da vincere, punta il Villarreal. E lo punta pur sapendo di dover partire dalla panchina: «Mercoledì sera ci giocheremo la partita della vita. Sarà la più importante della stagione. Vorremmo tanto farla nostra per regalare una grande gioia ai nostri tifosi» , confessa ai microfoni di Sky a Castelvolturno. E’ una domenica radiosa dopo il poker della sera prima. «Vincere con il Lecce era importante perchè volevamo guadagnare posizioni in campionato per iniziare la risalita – prosegue – Per la verità potevamo vincere anche con la Juve ma non riuscimmo a prendere i tre punti. Stavolta, invece, siamo stati bravi a rimanere concentrati sulla partita così come ci aveva chiesto il mister e senza pensare alla gara in Spagna. Ora possiamo dedicarci alla Champions» .
Già, prepararsi al colpaccio in uno stadio stregato per le italiane: l’Inter di Mancini venne eliminata ai quarti di Champions, la Roma ci rimise la semifinale Uefa nel 2004, la Fiorentina di Prandelli non andò oltre l’uno a uno (come la Lazio di Pandev ma all’Olimpico).
DOVEROSO CREDERCI – Il Napoli sta preparando la grande rivincita del calcio di casa nostra nei confronti del sottomarino giallo. E non c’è cosa migliore che potersi preparare con il morale alto. Sorrisi, battute, scherzi vari al campo di Castelvolturno. «Abbiamo vinto partite così difficili in Champions ed ora possiamo cogliere la grande occasione di conquistare la qualificazione agli ottavi. Sarebbe un traguardo storico per Napoli. Noi ci crediamo» , dice Pandev con voce ferma e sicura. Mazzarri sa che se ci fosse bisogno di lui, basterebbe fare un cenno in panchina che Kung Fu sarebbe ben felice di entrare in campo e regalare un altro dei suoi acuti. Manca poco per sentirsi il quarto tenore. Intanto già sente la fiducia dell’ambiente e non è poco. Nel gruppo è stato accolto dall’inizio come un vecchio amico. E questo grazie alla sua umiltà e serietà professionale. Pandev non ha mai fatto pesare i suoi trascorsi in nerazzurro, tantomeno la leadership nella nazionale macedone. E’ entrato in punta di piedi, ha saputo stringere i denti. E si è fidato ciecamente dello staff sanitario e tecnico del Napoli. Uno staff che programma tempi di guarigione clinica abbinata a quella sportiva. Dai medici sociali De Nicola e D’Andrea, al preparatore atletico Pondrelli, a colui che si dedica al recupero degli infortunati, Rosario D’Onofrio. Una squadra nella squadra.
INFORTUNIO PROVVIDENZIALE – Per Pandev, la distrazione al quadricipite femorale sinistro accusata a San Siro contro l’Inter si è rivelata provvidenziale per la sua rinascita. Lo staff di Mazzarri ne ha profittato per fermarlo e rigenerarlo. Un mese di lavoro scrupoloso per ritrovare il vero Pandev. «Sono contento anche perché arrivai qui in condizioni precarie. All’Inter avevo giocato poco, poi ebbi anche un piccolo infortunio che mi ha frenato. Ora sto bene, ho lavorato tanto, sono felice di aver trovato un gruppo fantastico e dei tifosi splendidi. Ringrazio tutti e voglio dare una mano ai miei compagni per crescere e andare lontano. Ci sarà spazio per tutti. Qui c’è una squadra di campioni» . E Pandev può renderla ancora più forte con la sua esperienza internazionale.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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