L’edizione del giorno del Corriere dello Sport ha scritto di Napoli-Sassuolo:
“Sono gli uomini a marcare lo scarto tra l’esito di una partita e un’altra. Un pallone sui piedi di Messi o di Suarez non sarà mai lo stesso pallone finito sui piedi di un attaccante dell’ottava in classifica. De Zerbi usa Consigli come Setien adopera Ter Stegen. Progetta l’occupazione degli spazi tra le linee e in ampiezza in maniera simile -per la verità- più al Barcellona di Valverde. Ma la domanda vera non è più quale Barcellona si aspetta di trovare il Napoli. La domanda è quale squadra pensa di essere fra tredici giorni, con quali certezze residue e quali dubbi nuovi.
La qualità del gioco di De Zerbi ha messo a nudo il passo corto del Napoli e le conseguenze del suo scialacquare occasioni nei primi 30 minuti. Essersela cavata contro una buona squadra per una questione di centimetri, con quattro gol cancellati dal VAR per fuorigioco che l’occhio nudo non coglie e che neppure più cerca di cogliere, significa esporsi a una figura macroscopica contro un’ottima squadra, seppure in crisi di fiducia e in confusione, come il Barcellona“.
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