Dalle 19 di ieri il mercato ha chiuso e adesso parlerà il campo. Quanti affari nel finale, con una giornata conclusiva come sempre convulsa e piena di colpi di scena. Ai blocchi partenza vediamo Milan e Napoli davanti a tutte. Perché forse hanno inciso meno delle altre sul blocco dei titolari, ma questo significa solo che saranno più collaudate ai nastri di partenza. Nel caso del Napoli con una mediana nuova, più solida e affidabile, composta da Dzemaili e Inler, per sostenere il trio delle meraviglie Lavezzi-Hamsik-Cavani, difesa con i denti da De Laurentiis. Ci credevano in pochi, forse: noi sì, da sempre. La forza del mercato fatto dal ds azzurro Bigon è nel consolidamento di una panchina che ha visto aggiungersi Rosati come vice De Sanctis, e poi Fideleff (aspettando il rientro di Britos), Donadel, Santana, Chavez, Pandev. Una rivoluzione poco evidente – perché attuata sulle seconde linee per otto dei dieci innesti ma di sostanza. E che dire del Milan: Taiwo e Mexes a parametro zero, Aquilani, affare fatto a Liverpool, l’ultimo guizzo con Nocerino per tamponare l’assenza di Flamini, ed El Shaarawy, giovane talento tutto da scoprire. Dietro Juventus e Roma. Quella attuata dai giallorossi è stata una rivoluzione attesa e dettata dal cambio di proprietà e dei dirigenti addetti alle nuove strategie. Il finale è stato scoppiettante: Kjaer, Pjanic, Gago (più il baby talento Borini che forse intasa un po’ l’attacco). Prima erano arrivati due giovani talenti come Bojan e Lamela e un portiere affidabile come Stekelenburg. La Roma intriga (…anche Delio Rossi). Luis Enrique a tutto questo può aggiungere un asso come Francesco Totti. Ci pensi, il suo è un lusso che hanno in pochi. Profonda ed interessante anche la rivoluzione della Juve, meno attesa perché si era parlato di mercato di qualità e invece ha portato una nuova infornata di acquisti: certamente Vidal, Pirlo e Vucinic alzano molto il tasso tecnico. E Conte vale quanto un acquisto sul campo: per quello che sa trasferire al gruppo e all’ambiente.
Ha fatto qualità anche la Lazio in attacco regalandosi la coppia Klose-Cissè: resta il rammarico di dover rinunciare a Zarate, soprattutto quando poi te lo prende l’Inter, che a questo mercato probabilmente poteva aggiungere qualcosa in più di Alvarez, Forlan e Castaignos, vista la cessione di una star come Eto’o. Firenze si tiene le sue di star, Vargas, Gilardino e Montolivo, non fa partire Cerci, ritrova Jovetic, inserisce un nazionale come Cassani e un talento come Nastasic: un buon mercato, anche qui una panchina migliore. A uno-due sacrifici i fiorentini forse erano pronti: Della Valle ha detto no.
E il Palermo? Difficile non incidere in negativo sull’entusiasmo della gente dando i segnali di smobilitazione con le tante cessioni, Zamparini ha tutto per dare risposte. Torna Pierpaolo Marino nell’agone e rivoluziona l’Atalanta. Tra le novità guardate il Cesena.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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