La lista dei quattro era fatta. Decisa. Sottoscritta con tanto di firma in calce del tecnico, manager all’inglese: Inler, d’accordo. E poi, Nocerino, Vidal e Dzemaili: loro, le prime scelte, secondo i dettami di Mazzarri. Che al centrocampista napoletano, grandissimo amico di Cavani, aveva pensato già a primavera, quando fioriscono le idee e le tentazioni di mercato. ‘Incedibile’, fu la risposta del Palermo. Ripetuta e ribadita di settimana in settimana. Fino alla resa. Addio sogni di gloria e di amarcord. Lampi, tuoni e via: il 31 agosto la storia cambia e arriva il Milan. E oggi, per Antonio Nocerino da Santa Lucia sarà l’ennesima da avversario nella sua città.
L’INFANZIA – E allora, epopea di un ragazzo nato e cresciuto con la salsedine sul viso sempre abbronzato: perché lì, tra i palazzi con vista sul mare, l’aria è sempre pregna di sale. Come al Borgo Marinari, dove Nocerino trascorre ore e ore a guardare le barche e mangiare pesce al ristorante dello zio insieme con l’amico inseparabile, Gigi Di Costanzo, all’epoca promessa della pallanuoto e anni dopo pluricampione italiano ed europeo con il Posillipo prima e il Recco poi. Mare e poi pallone da strada, una vera e propria università cittadina: scatti, dribbling e foto d’epoca. E una coincidenza: il piccolo Antonio usava due maglie, regali di famiglia, quella del Napoli e quella del Milan. Altre storie. Che a 13 anni s’interrompono: Nocerino va a Torino, lo acquista la Juventus.
LA CORTE – Della sua carriera, brillante a dir poco e culminata nella Nazionale, prima ancora del Milan, si sa tutto. Del rapporto con il Napoli, invece, si conosce meno. L’avvocato Marco Sommella, il manager di Posillipo che fa la spola tra l’Italia e l’estero, conta le telefonate del club e del tecnico azzurro: un anno, due anni, tre anni. Il Palermo, però, non vuole saperne. Mai. Il picco più alto della trattativa va in scena pochi mesi fa, a partire da maggio, quando la Champions è già in tasca e serve la sterzata: Mazzarri parte all’attacco. Richiama, parla, insiste. Ma non c’è nulla da fare: Zamparini agita il dito a sottolineare il ‘no’. Secco e inequivocabile. Che, però, dopo la repentina rivoluzione siciliana, il 31 agosto diventa un placet in direzione Milan: Braida e Sommella sono inquadrati dalle telecamere di tutte le televisioni presenti nell’hotel milanese nei pressi di Corso Como, centro di cocktail e movida, mentre si precipitano di corsa a depositare i contratti a pochi minuti dal gong del mercato. E comincia un altro round: Nocerino vs.Napoli.
L’AMICIZIA – È il calcio, per carità. E alla delusione della chiusura della porta azzurra, colorata come il mare della città che Antonio ama alla follia, è poi seguita la meritata soddisfazione di essere uno dei campioni d’Italia. E, a seguire, uno degli uomini di ferro del pareggio rossonero del Camp Nou con il Barça in Champions. Titolare in Catalogna, titolare oggi al San Paolo. Contro il suo amico Cavani. Più d’un amico, per la verità: Edy e Nocerino hanno condiviso l’esperienza di Palermo e non si sono mai più persi di vista. Anzi: si sentono continuamente, si scambiano sms, si frequentano appena possono. L’ultima volta? In Sicilia, prima del trasferimento al Milan: il Matador passa da Palermo e si catapulta a casa Nocerino. Da oggi avranno un argomento in più da condividere: la corsa al sogno. Che, in napoletano e in castigliano, significa scudetto.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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