NAPOLI – Petto in fuori e testa sulle spalle. Comincia oggi la stagione della Champions e il Napoli sa di poterla onorare solo se si ricreano quelle condizioni che hanno reso possibile il «miracolo»: forte spirito di gruppo, grande determinazione, voglia di stupire. C’è entusiasmo in città per il tempismo mostrato da De Laurentiis sul mercato. Poco meno di quaranta milioni di euro già investiti per mettere a disposizione di Mazzarri otto elementi nuovi fin dal primo giorno di ritiro. Giovani e meno giovani; calciatori affermati e altri ambiziosi; stranieri e italiani. Tolti i due portieri di scorta (Rosati e Colombo), gli altri possiedono una qualità rara e ricercata dai tecnici: sanno districarsi in più ruoli. Ma se l’entusiasmo aiuta a ripartire nelle condizioni migliori, in società vige grande pragmatismo e tanto rigore.
NON FINISCE QUI – De Laurentiis e company sono ancora impegnati a completare un organico già di per sé forte e meglio assortito rispetto al campionato scorso. Ma c’è tempo per riflettere, per fiondarsi sulle pedine giuste, per individuare coloro che possono aumentare ulteriormente il tasso tecnico del gruppo. Sarà Mazzarri a dire chi gli può essere davvero utile in vista delle tre competizioni; toccherà al tecnico suggerire a De Laurentiis e Bigon su chi destinare le ultime risorse economiche. Non è semplice confermarsi a certi livelli ma il Napoli sa di avere le carte in regola per non deludere: un telaio di squadra fin troppo collaudato; innesti mirati in difesa e a centrocampo (per ora); un gruppo di lavoro sul campo e dietro le scrivanie affiatato, nonché valido. Agli occhi del tifoso risaltano gli otto colpi di mercato ma non andrebbe trascurata la mossa del presidente di riconoscere altri due anni di contratto ai collaboratori di Mazzarri ed a quelli del medico sociale De Nicola, tra cui il fisioterapista Rosario D’Onofrio. E’ il segnale che la società vuole consolidare posizioni e prestigio per il prossimo biennio. Il team tecnico e sanitario ha mostrato capacità professionali non comuni
IL PATTO – Tutto nasce da quel lungo faccia a faccia nella sede della Filmauro al termine del campionato. Da un lato De Laurentiis, dall’altro Mazzarri. Cosa fare, proseguire insieme intervenendo in maniera robusta sull’organico? Oppure, lasciarsi a costo di finire a carte bollate per quel contratto in essere per altri due anni? Insieme, decisero per la prima opzione. E De Laurentiis, dirigente ambizioso quanto attento ai bilanci, ha tenuto fede alla promessa. Ora tocca a Mazzarri trovare la chimica giusta affinché il Napoli migliori il proprio gioco sul piano qualitativo e sappia sostenere un turn over intelligente ed efficace. Ci sono alternative valide in quasi tutti i ruoli, mancano solo gli ultimi tasselli. Non c’è fretta. Resta solo da comunicare al popolo partenopeo di conservare umiltà e non porsi obiettivi siderali. Un passo per volta. Con gli arrivi di Britos, Fernandez, Dzemaili e Donadel, il Napoli ha acquistato centimetri e muscoli dalla cintola in giù; con Inler, quella qualità in cabina di regia carente da tempo; e con Santana, il pizzico di imprevidibilità in più che non guasta mai.
PRESENTAZIONI – Stamattina toccherà ai due ex viola, Donadel e Santana, presentarsi ufficialmente ai tifosi partenopei. Poi sarà la volta di Dzemaili e Fernandez. Due giorni di preritiro a Castelvolturno tra visite mediche e test atletici, poi da sabato pomeriggio si comincia a lavorare sul serio in quel di Dimaro, in Trentino. La Piedigrotta continua e le innovazioni anche a livello organizzativo dovranno dare al Napoli l’etichetta di top-team. E intanto, a dimostrazione del ritrovato status internazionale del Napoli, dalla Spagna rimbalza la notizia di un’amichevole – ancora non ufficializzata – con il Barcellona di Messi e Guardiola, che si giocherebbe al Camp Nou il 22 agosto in occasione del trofeo Gamper. Un gran bel modo per cominciare al meglio la stagione europea degli azzurri.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
