Anno nuovo, vita nuova. Che vuol dire: un altro passo per un altro campionato. Diverso da quello giochicchiato tra alti e bassi sino a ieri, se il Napoli tiene ancora – e certo che ci tiene! – a quel terzo posto che gli assicurerebbe comunque i preliminari della prossima Champions. Eh sì, il Napoli che ha ripreso ieri la preparazione e che alla riapertura delle danze se la vedrà con il Palermo, dovrà darsi proprio una bella mossa per recuperare il tempo e i punti persi.
– La possibile rimonta, infatti, passa attraverso un radicale cambiamento di ritmo e rendimento. Questo, infatti, per ciò che riguarda il terzo posto può diventare un campionato complicato. Il più complicato da sette stagioni a questa parte; ovvero, da quando è tornato a 20 squadre. Perché, medie alla mano, il passo che tiene oggi l’Udinese (terzo a 32 punti dopo 16 giornate, con un media di 2 punti tondi a gara) prospetta un terzo posto finale a quota 76. Quota altissima, se si pensa che l’ultima volta il Napoli quel terzo posto Champions (diretta oltretutto) l’ha centrato a 70 punti. Campionato strano, certo. Perché? come dire: mentre lo spread-scudetto – cioè il differenziale tra la quota dello scorso anno e quella prevista per fine stagione scende di un punto e un poco: il Milan l’ultimo titolo l’ha vinto a quota 82, mentre la previsione scudetto di questo campionato è tra gli 80 e gli 81 – lo spread-terzo posto dopo dodici mesi rischia d’impennarsi addirittura di sei punti. Logico, quindi che per chi è rimasto dietro la rimonta dovrà avere addirittura il profilo dell’impresa.
– Lo dicono i numeri, insomma, che premier Mazzarri deve varare un nuovo piano per la crescita del Napoli in Italia. Ed eccolo il conto della “rigida manovra” per la quale dovranno impegnarsi gli azzurri di qui a fine campionato. Ventidue le partite ancora da giocare, il che vuol dire che per arrivare a quota 76 – oggi la media terzo posto è questa, ma ovviamente domani potrebbe anche scendere o salire – il Napoli che ne ha 24, di qui alla fine dovrebbe metterne assieme la bellezza di altri 52, con una media punti a gara che dovrebbe passare dall’attuale 1,5 a 2,3. Affare di non poco conto, se è vero come è vero che Milan e Juve, oggi al primo posto, viaggiano con una media di 2,1 punti a partita.
– Ma c’è anche un altro modo di leggere “l’impresa”. Per mettere assieme gli altri 52 punti che oggi pretende la media terzo posto, infatti, il Napoli delle 22 partite ancora da giocare dovrebbe vincerne 15 e pareggiarne sette. Ma potrebbe anche concedersi il lusso di perderne due a patto, però, di vincerne poi 16 e pareggiarne 4. Certo, non è semplice sposare la certezza dei numeri con l’incertezza garantita del pallone, ma a metà stagione o quasi (mancano tre gare alla fine dell’andata) l’esperienza racconta che, seppure con ogni legittima cautela, si può anche cominciare a far di conto. Quel che è già scritto e non si può cambiare, invece, è il calendario. E il calendario dice che nell’altra metà del campionato delle grandi il Napoli ospiterà soltanto l’Inter. Tutte fuori, invece: Milan, Juve, Udinese, Lazio e Roma. Anche per questo servirà un’impresa. Forse pure due: in casa e fuori casa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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