Il tour della passione ha tappe memorizzate e in quello scadenzario dell’anima, Verona entra di diritto: benvenuti nella Napoli del Nord, quella che va dal ricco Est al «lontano» Ovest e che annuncia migrazione di massa, chi racconta di tremila, chi spinge sino a quattromila, cercando di perforare il riserbo d’una vigilia ch’è pretattica in campo e fuori. E’ un altro viaggetto da consumare in compagnia, con novecentocinquanta tifosi che s’incamminano da Napoli e poi aspettano al «Bentegodi» per la convention d’una fede che muove le folle, eccome.
CHI SONO – I numeri non mentiranno, stasera, ma per ora, nella vigilia di una prevendita senza dati ufficiali, si recita a soggetto e con calcoli approssimativi ma non relativi, che garantiscono presenza massiccia nel settore ospiti, con duemila trecento biglietti acquistati in giro per l’Italia e poco meno di mille rastrellati in Campania. La Napoli che si muove direzione Verona parte da ogni zona di un’Italia che raccoglie partenopei ovunque e in questa serata irrinunciabile, si sono ovviamente organizzati da Castiglione delle Stiviere, feudo d’un tifo concentrato nel Mantovano da Antonio Barletta e Rita Fiorentino sempre presente, o da La Spezia, da Genova e da Parma, da Tarvisio e anche da Bologna, da Modena, da una Emila Romagna che raccoglie consensi.
COSA ASPETTANO – Ma è una settegiorni viva, intensa, che non ammette soste e i calcoli sostengono le teorie sulla consistenza d’un fenomeno ormai esploso fragorosamente, una certezza assoluta e non certo una novità: il Chievo stasera, la Fiorentina sabato e martedì prossimo il Villarreal, per stime da record, in un periodo di crisi economica preso a spallate dall’entusiasmo generale. Il San Paolo, per la prima «in casa» in Champions, sembra già oggettivamente piccolo, perché i trentamila che si sono accomodati al botteghino o alle ricevitorie stavolta lasciano intravedere concretamente la possibilità d’un tutto esaurito e ribadiscono un’attrazione fatale per l’Europa che conta, per il suo fascino inestinguibile ( e a Napoli inedito), per la dimensione sconosciuta ad un’intera generazione, desiderosa di recuperare il tempo perduto.
Trentamila spettatori garantiti, quando al fischio d’inizio mancano ancora sei giorni, inducono a sospettare un’anticipata chiusura delle casse. Fisiologicamente, c’è contrazione per il campionato, ma gli esperti garantiscono che lo slancio per il match della Fiorentina può arrivare in prossimità dell’evento e dopo la partita con il Chievo: per ora, si galleggia intorno ai diecimila, da aggiungere ai quindicimila abbonati.
QUANTI SONO STATI – I conti tornano e rappresentano la cartina di tornasole di una città che non si tira mai indietro, che non se ne sta mai a casa, che preferisce una gita al San Paolo o fuori porta: in sintesi, come raccontano gli archivi, a Cesena furono venduti ufficialmente poco meno di cinquemila tagliandi per il settore riservato ai napoletani e se ne calcolarono almeno altre tremila sparsi qua e là, a Manchester, per il City, duemilasettecentosei presenze certe; con il Milan, domenica sera, cinquantunomila tra paganti ed abbonati; e poco meno di quattromila al Bentegodi; e chissà quanti con la Fiorentina; e poi il Villarreal, con la capienza che rischia di risultare insufficiente.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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