Il Napoli con il vizio capitale della Gola si presenta così: con la finale di Coppa Italia in tasca, l’Europa (League) nel taschino e la pancia ancora irrimediabilmente vuota. «Non siamo appagati, ve lo garantisco. Anzi, abbiamo fame» . La gola, per l’occasione, è quella di Walter Mazzarri. Peccatore convinto quando si tratta di inseguire obiettivi prestigiosi e vittorie strumentali: «La finale di Roma è una certezza, ma ora siamo concentrati sul Catania» . E dunque sul campionato: «Certo, perché vogliamo arrivare più in alto possibile. Siamo i padroni del nostro destino».
LA CARICA – E allora, il giorno dopo tante notti: la prima partita con il sole di Napoli, in questa stagione, ma l’ennesima con il San Paolo pieno di cuori e di mani che ritmano la riscossa. Bella e impetuosa finora: 8 risultati utili consecutivi in campionato sin dal primo giorno di febbraio; 5 vittorie e 3 pareggi che hanno permesso di collezionare 18 punti fondamentali nella rincorsa all’Udinese e alla Lazio. Al terzo posto e alla Champions. Oggi, per la partita probabilmente più complessa dell’ultimo periodo, saranno in cinquantamila. La solita onda azzurra che a Mazzarri piace da morire: «Sono felice di questo grande entusiasmo: chiedo al nostro pubblico di incitare e aiutare la squadra fino all’ultimo istante com’è accaduto con il Siena: superiamo tutti insieme questo ostacolo».
L’AVVERSARIO – Non è pretattica, non è un dribbling quello del tecnico toscano: il rispetto e la stima per il Catania sono tangibili. E del resto, per la squadra di Montella parlano i risultati: «Probabilmente questo è il momento peggiore per affrontarli: non hanno l’assillo del risultato e legittimamente aspirano all’Europa League. Sarà una partita molto impegnativa» . Soprattutto a centrocampo: «Almiron è un grande giocatore, ha tutto: purtroppo non ha fatto la carriera che meritava. Lodi? Un grande talento che ha trovato la posizione migliore per esprimersi». L’attacco è piuttosto peperino: «Sono veloci e pericolosi» . Anche sulle palle alte. «Giocano bene» . Punto.
I TENORI – Il Napoli, però, è il padrone del proprio destino. Lo ha detto Mazzarri. Che per l’occasione ha accantonato i propositi di turnover in attacco, carezzati fino a ieri, e alla fine ha deciso di puntare ancora su Lavezzi e non su Pandev. E poi su Hamsik e Cavani. «Il Pocho ce la fa, sta meglio e giocherà». E il Matador sarà la freccia: «Lui è uno straordinario attaccante di razza, ma la squadra lo aiuta molto» . Attacco titolare, allora. Mentre qualcosa cambierà sia in difesa sia a centrocampo: «Devo tener conto della stanchezza e del pericolo infortuni: qualcuno era stremato dopo la partita con il Siena». Con Britos k.o. per l’influenza, sarà Fernandez a sostituire capitan Cannavaro; a fare coppia con Gargano in mediana, invece, c’è Dzemaili al posto di Inler. Sulle fasce, Zuniga per l’infortunato Maggio e poi Dossena. Mancino in cerca di riscatto: «Credo che abbia accusato un po’ il contraccolpo della crescita di Zuniga, ma è importante: da lui mi aspetto una risposta convincente» .
I SORPASSI – Mazzarri la vuole da tutti, a onor del vero. «Non siamo appagati, ve lo garantisco: a prescindere dalla Coppa Italia, ora ci concentreremo sempre di più sul campionato. Ci sono ancora 30 punti in palio. E noi non vogliamo fermarci» . Il top sarebbe continuare agganci e sorpassi. Magari già oggi: «I calcoli so farli anche io? Ma agli altri non penso mica».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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