Mazzarri, è iniziata la stagione della Champions. Con quali propositi si parte? «Fare bene, crescere, accumulare più esperienza possibile, provare a stupire. Lo scorso anno è stato stratosferico ed ha rappresentato la prosecuzione di un lavoro svolto fin dal primo giorno del nostro arrivo nel Napoli. Ci siamo qualificati in Europa League, andando più avanti di tutte le italiane nella stessa competizione. E poi, arrivati terzi in classifica conquistando la Champions. Qualcosa di straordinario. Cercheremo di non sfigurare. Nei miei intenti c’è sempre la speranza di strabiliare ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e non si possono fare previsioni».
Cosa rappresenta la Champions per il Napoli?
«Un’occasione di ulteriore crescita. E’ il massimo per una squadra che vi ritorna dopo tantissimi anni. Ed anche motivo di prestigio nonchè di vanto. Cercheremo di non sfigurare» Non si corre il rischio di perdere qualche punto per strada in campionato?
«Sì, il rischio c’è. Ma ne vale la pena. La Champions ti fa entrare in un’altra dimensione »
Al punto che il Barcellona ha accettato di ospitarvi per il trofeo Gamper il 22 agosto:
è così?
«Devo fare i complimenti alla società, questo è un ulteriore salto di qualità. Sapere che il Barcellona accetti di giocare con il Napoli vuol dire che ci siamo posti all’attenzione di club che sono al top del calcio mondiale. Un’amichevole che servirà come momento propedeutico per iniziare la Champions nel migliore dei modi».
Quanto c’è di suo in questa scalata?
«Il giusto. Gran parte del merito va attribuito ai ragazzi, alla società ed al pubblico che ci ha sempre sostenuto. Mi è piaciuta una dichiarazione di Pazienza quando si è presentato alla Juve: “Mazzarri è uno che pensa solo alla squadra”, ha dichiarato. In effetti, è vero: io sono concentratissimo sul lavoro da svolgere. Ma vedo che i risultati ottenuti da un tecnico sono sempre valutati in maniera discutibile. Andrebbero, invece, considerati dai risultati che si ottengono in base al materiale a disposizione che si ha. Ma non è così».
Tutti sostengono che il Napoli sia stato il protagonista del mercato finora e che può ambire anche allo scudetto. Lei è soddisfatto?
«Sì, sono contento. È la prima volta che mi succede di avere a disposizione l’organico al completo fin dal primo giorno di ritiro. Ma il mercato lo fa la società ed a questo punto lo ritengo chiuso a meno che non succeda qualcosa da qui a gennaio. A Bigon ho indicato i ruoli ed il numero di giocatori che servivano, basta. Da quando alleno, questa è la rosa migliore che ho mai avuto a disposizione, così come quello dello scorso lo era rispetto alla precedente. Si cerca di migliorare sempre. Per quanto riguarda gli obiettivi, quello che dicono gli altri non mi interessa. A me preme solo far inserire in fretta i nuovi arrivati. E per la prima volta ho mischiato anche gli accoppiamenti in camera, un nuovo insieme a uno che già c’era»
Che Napoli si aspetta?
«Che abbia un’anima, una sua fisionomia, che non molli mai. Per ottenere questo occorrono giocatori supermotivati. E tutti i nuovi lo sono. Tra quelli acquistati, soltanto Inler viene da una stagione positiva, gli altri no, hanno tutti bisogno di riscattarsi: da Britos che seguo da due anni, quando gli vidi controllare Cassano, a Dzemaili, Donadel, Santana. Ma li conoscevo tutti. E sanno di entrare a far parte di un gruppo che ha regalato loro l’opportunità di giocare in Champions. Tranne qualche breve apparizione di Santana, per gli altri è la prima occasione»
Perchè siete intervenuti su centrocampo e difesa?
«Perchè lo scorso anno ci eravamo accorti che avevamo bisogno di maggiore fisicità in quelle zone. E con i nuovi arrivati l’abbiamo acquistata»
Come ha trovato Hamsik?
«Motivato. Ci siamo parlati e per quello che ho potuto capire e vedere, resta con noi»
Gargano potrebbe partire?
«Non mando via nessuno, soprattutto chi mi ha dato tanto. E Gargano in questi due anni ha giocato quasi sempre, tranne quando era fuori forma e si era involuto. Se poi pensa di aver fatto il suo tempo e vuole cambiare per avere altri stimoli, non cambia il rapporto o la stima. In certi momenti ho avuto la sensazione che dopo tanti anni volesse cercare altre strade. Se dovesse restare sarei contento, ma giocherà chi più lo merita».
Come ha trovato Campagnaro dopo l’incidente automobilistico?
«Quando ha sentito l’urlo della folla, l’ho visto rinfrancato. Gli fa bene stare con noi»
Ritiene Lucarelli l’attaccante che ci voleva?
«Cristiano lo conosco, ha caratteristiche fisiche che non hanno gli altri. Ci ha dato qualcosa anche l’anno scorso»
Se la sente di dare un voto al mercato del Napoli?
«Non lo do. Però, voglio fare una precisazione.
Nel nuovo calcio, le griglie di partenza si fanno in base al tetto ingaggi più che sulla campagna acquisti. Nel risultato finale, poi, si vede qual è il lavoro fatto dallo staff tecnico e dalla società».
Tutto chiarito con il presidente?
«Quando ci si parla in faccia e si dice tutto quello che si ha dentro, il rapporto tra due uomini potrebbe uscirne persino rafforzato. Volevo chiarezza e l’ho avuta. E mi sono piaciute anche le dichiarazioni del presidente a proposito degli obiettivi».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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