La sbornia è passata, ormai. Ma ora anche Mazzarri è curioso di vedere se in tre giorni la squadra sia stata capace di recuperare energie nervose e fisiche per affrontare una delle squadre italiane più in forma del momento. « Per la verità è già da un po’ che affrontiamo avversari che si esaltano contro di noi. Adesso lo sarà ancora di più. Dovremo abituarci. L’Atalanta, che è stata bravissima e veloce nel recuperare l’handicap, contro di noi giocherà con il coltello tra i denti. Tocca fare altrettanto e magari stringere un coltello persino più lungo. E’ così che si arriva al salto di qualità. Ci siamo vicini ».
Intanto l’impresa con il Manchester City ha trasmesso un’autostima incredibile ai calciatori del Napoli. « Questo è sicuro – dice il tecnico toscano – Prestazioni simili fanno solo che bene, se poi ottieni risultato pieno ancora meglio. Il problema è verificare se siamo capaci di andare in campo ed attingere alle componenti nervose. Sappiamo benissimo le insidie che ci riserva il nostro campionato. Ma non posso che elogiare questo gruppo. Sono felice di allenarlo. In campo i ragazzi danno sempre tutto loro stessi e li ringrazio. Mai avuto dubbi sull’applicazione e l’impegno. Piuttosto è da verificare se in tre giorni sono stati capaci di ricaricarsi. Mi rendo conto che non è facile. Tra l’altro non c’è stato tempo per mettere a punto la macchina. E’ l’inconveniente di quando si gioca sempre. Non puoi portare la squadra al top ».
Racconta un retroscena:« L’altro giorno per trasferire l’attenzione già sull’Atalanta ho mostrato ai ragazzi qualche filmato. Mi sono accorto che la concentrazione non era quella solita. Ad un certo punto il mio vice Frustalupi mi ha suggerito: meglio non dare tante indicazioni, altrimenti otteniamo l’effetto opposto, vanno in confusione. E così mi sono fermato. Lo trovo anche normale: quando si è impegnati su tanti i fronti, qualcosa si perde, lo diceva anche Galliani. Ma io spero vivamente che non si perda tanto terreno dalla vetta della classifica. Per recuperare c’è sempre tempo. Ricordate lo scorso campionato quando perdemmo in casa della Lazio? ». Sette punti di distacco poi recuperate giornata dopo giornata.
TURN OVER – Stavolta Mazzarri ammette che un po’ di rotazione ci vuole. « Non come quella con il Chievo Verona (o il Catania, ndr) ma un po’ di turn over siamo obbligati a farlo, magari sostituendo un giocatore per reparto, ora vedremo ». E ne spiega anche il perché: « Non tanto per questa partita, quanto per le successive, per il ciclo che avremo (martedì prossimo con la Juve al San Paolo, ndr). Bisogna considerare anche gli impegni con le nazionali. I motivi sono due: uno, per prevenire eventuali infortuni; due, per garantire il migliore rendimento di qualcuno. Per battere il City abbiamo dovuto impegnarci al massimo sotto il profilo mentale e fisico e qualcuno dovrà fermarsi. Di sicuro, bisogna cercare di essere alla pari dell’avversario a livello agonistico e nervoso per far prevalere poi la tecnica. Se fossi Colantuono, mi regolerei alla stessa maniera: mandando in campo una squadra agguerrita e con il coltello tra i denti ».
TRE CAMBI – Ha messo in preventivo di fermare Lavezzi. Non tanto per il rischio-squalifica (« devo tener conto anche di quello », dice), quanto per fargli staccare un po’ la spina. Partirà dalla panchina pronto però a subentrare. «Non dimentichiamoci che sono a disposizione anche tre cambi in corso di gara, anzi due perché un’altra sostituzione va preservata per eventuale emergenza. E’ ipotizzabile anche una staffetta, però. Ma quando dico che il numero della rosa deve essere giusto, alludo anche alla continuità che poi bisogna dare agli altri ».
FIDUCIA IN PANDEV – Via libera al giovane Fernandez in difesa, protagonista di una doppietta al Bayern e disco verde anche per Goran Pandev: « L’ho visto in crescita, ci aspettiamo tanto da lui. Ho visto meglio anche Hamsik che ha potuto fare un certo lavoro atletico. Ma uno dei tre attaccanti resterà fuori e questo mi gira, non avrei voluto farlo ».
DENIS E CIGARINI – « Sono stati due artefici del mio avvio in panchina con il Napoli – conclude -. Due ragazzi di grande valore che però chiedevano di giocare di più. Così il primo andò a Udine, Cigarini a Siviglia di cui non dimentico il gran gol al Milan. Sono felice per loro che stiano andando bene a Bergamo, li rivedo volentieri e spero che s’addormentino un po’ stavolta».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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