Ci sono due retroscena dietro all’arrivo di Goran Pandev al Napoli. Entrambi testimoniano la stima che Mazzarri ha sempre nutrito nei confronti dell’attaccante macedone. Il primo risale al 2008 quando Lotito alla luce della scadenza del contratto di Delio Rossi ebbe un approccio con il tecnico toscano che all’epoca allenava la Sampdoria. Ebbene Mazzarri confidò che se fosse rimasto Pandev l’avrebbe portato sicuramente a venti gol. Il secondo, invece, è più recente. Durante i giorni del braccio di ferro di Pandev con la Lazio, con relativo ricorso al collegio arbitrale, l’allenatore del Napoli provò a convincere Goran che in caso di svincolo l’avrebbe accolto volentieri a Castevolturno. Non se ne fece più nulla perché l’Inter offriva tanto di più, in quanto a ribalta internazionale che come ingaggio.
LA CORTE – Il corteggiamento, evidentemente, doveva andare a buon fine prima o poi. Ed è capitato adesso per la felicità di tutti: del calciatore che entra in uno spogliatoio senza prime donne e in un club che torna a disputare la Champions dopo ventuno anni; del tecnico che sa di poter contare su una punta esperta, moderna, capace di adattarsi in più posizioni dell’attacco e con spiccato fiuto del gol; dei tifosi che non aspettavano altro di un arrivo di un top player. E anche di De Laurentiis, abile nel convincere Moratti a cedere il giocatore e a integrarne l’ingaggio. «Ho chiuso l’affare in poche ore con Moratti che è un vero signore. Abbiamo ritenuto necessario l’arrivo di Pandev dopo il sorteggio di Champions. Si tratta di un gran giocatore e Mazzarri, che è un genio, lo considera in grado di ricoprire più ruoli dell’attacco ». Non meno lusinghiero il giudizio di Walter Mazzarri, espresso domenica notte dopo l’amichevole con il Palermo: «Conoscevamo Pandev, è un giocatore di altissimo livello, lo aiuteremo a trovare lo smalto migliore e ci sarà molto utile in una stagione così ricca di impegni ». L’ingaggio dell’ex interista, apprezzato fin da quando indossava la maglia biancoceleste, ha persino contribuito ad avvicinare di più allenatore e presidente. Insomma, un mossa intelligente ed azzeccata.
VANTAGGI TECNICI – Ma è sul piano tecnico che l’arrivo di Pandev potrà rivelarsi preziosissimo. La duttilità (e la maturità calcistica) del macedone consentono a Mazzarri di far respirare a turno uno dei tre tenori e, perché no, in talune circostanze schierarli persino insieme. Modificando leggermente il modulo si può dal momento che sia Hamsik sia Cavani sono propensi ai ripiegamenti e lo stesso Pandev non è una punta statica.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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