Il veleno è nella coda d’una stagione accattivante, un romanzone popolare che ribalta il lieto fine e trasforma le emozioni e la felicità in una spruzzata di delusione da mascherare con diplomazia: la Champions, l’ammaliante e fascinosa atmosfera vissuta da protagonisti, si dissolve in novanta minuti e ciò che resta nello sguardo di Mazzarri, nelle pieghe del suo umore, è una traccia di fatalismo dal quale non si può sfuggire.
La prima sensazione, Mazzarri?
«Che è stata un’annata intensa, con 49 gare, con soddisfazioni e ora questo responso da accettare: non è finita, speriamo che il Catania riesca in un’impresa come ha fatto il Bologna, però non possiamo dirci fortunati. Gli episodi stavolta ci hanno condannato e me ne ero accorto subito che sarebbe andata a finire così».
I rimpianti sono enormi.
«Nel primo tempo abbiamo creato cinque o sei palle gol, hanno avuto le occasioni Cavani e Hamsik, uomini che sanno come sbrigarsela in certe cirostanze: siamo stati sfortunati ed alla distanza abbiamo pagato. Potevamo andare al riposo con due reti di scarto, ci siamo trovati sotto di una. Ai ragazzi, nello spogliatoio, ho detto di continuare, ma evidentemente era scritto».
Troppi errori nella giornata decisiva.
«Avevamo il destino nelle nostre mani, ora lo affidiamo agli altri. Ma i segnali erano stati evidenti in quei quarantacinque minuti iniziali: abbiamo giocato bene, veramente bene, e non abbiamo raccolto. E’ così che doveva andare: il calcio è pieno di vicende del genere, in cui puoi esser bravo quanto vuoi, ma la sfortuna s’oppone. Poi nella ripresa il 2-0 ci ha abbattuto, soprattutto moralmente».
«Ma no, perché rimane una partita di campionato e noi vogliamo vincerla e poi aspettare i risultati delle altre; e non vorrei dimenticare che c’è la finale di coppa Italia: ma a quella, com’è giusto, ci dedicheremo tra otto giorni».
Lo spreco del passato ha inciso, forse…
«Non ha senso neppure voltarsi: accettiamo ciò che dirà la classifica, però prima proviamo a battere il Siena. Complimenti al Bologna, è in salute e l’ha dimostrato, nel ritorno ha ottenuto due punti più di noi. E’ stato capace di sfruttare la prima occasione e poi di punirci su qualche leggerezza. Il loro raddoppio ci ha tagliato le gambe: ho provato ad incitare i ragazzi, non reagivano più. Ma hanno fatto nove mesi pieni, giocando su tutti i fronti, spesso in notturna e stavolta l’impegno pomeridiano. Non cerchiamo alibi, ci mancherebbe, però il Napoli di Bologna avrebbe meriato di più, molto di più».
L’ultima gara, poi ci si tufferà nell’orgia del mercato, si parlerà di Lavezzi…
«Le questioni riguardano la società, che ha intenzione di tenere il pocho anche per la prossima stagione. Ma c’è una clausola, dunque. Io parlo spesso con il ragazzo e tanto lui quanto io e quanto gli altri siamo tutti concentrati su questo finale. Ora è dura, perché spiace, l’esito del match con il Bologna non rispecchia quanto fatto in quarantacinque minuti: ma c’è il Siena e poi avremo una settimana piena per prepararci alla finale con la Juventus».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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