Ha riconosciuto il suo Napoli solo dopo il «ceffone» di Aquilani:
«Ero arrabbiato, preoccupato, avrete visto come mi dimenavo in panchina». Walter Mazzarri è felice, soddisfatto ma esprime tutto con pudore. Forse un pudore scaramantico perché sa benissimo che questa vittoria sul Milan creerà attese, ambizioni, sogni:
«Ma la gente fa bene a sognare, mi sono emozionato vedendo lo stadio, la passione dei nostri tifosi. Siamo cresciuti, in questi anni ma noi dobbiamo solo pensare a crescere, dobbiamo isolarci e lavorare».
Oggi più che mai bisogna usare misura, prudenza. Mazzarri sa benissimo che dopo Manchester qualcosa è cambiato, anche nella consapevolezza della gente, di quel Popolo che ha affollato il San Paolo. Ieri sera, però, ha temuto che il suo Napoli si fosse smarrito nel viaggio di ritorno, che avesse perso qualcosa di quella brillantezza, di quella convinzione che gli aveva consentito di competere alla pari con lo squadrone di Roberto Mancini. Ammette: «All’inizio eravamo contratti, impauriti, avevamo qualche difficoltà a giocare come a Manchester, eravamo troppo bassi. Sì, nei primi venti minuti siamo stati brutti. Probabilmente hanno pesato le fatiche di mercoledì. Avrei voluto il time out come nel basket perché sarebbe stata l’unica maniera per dare una svegliata alla squadra » . Però poi qualcosa è cambiato, anzi tutto è cambiato.
SBERLA –In fondo il Napoli deve ringraziare Aquilani che è stato utile quasi quanto Cavani. Afferma Mazzarri:
«Quel Napoli dei primi venti minuti non era il mio Napoli. Abbiamo preso un gol che normalmente non prendiamo, c’è stato un problema tattico su cui dovremo lavorare in allenamento. Però, dopo quella sberla ci siamo svegliati e all’improvviso è riapparso il vero Napoli. Sì, la rete di Aquilani ci ha dato la scossa. Altre volte questasquadra ha giocato meglio, però la reazione che abbiamo avuto è stata eccezionale». E dall’analisi generale si passa al particolare:
«Abbiamo disputato un ottimo secondo tempo».
Cerca di contenere anche le lodi per Cavani:
« Ci ha sicuramente aiutato».
Un bell’aiuto, tra Manchester e la sfida con il Milan: quattro gol che pesano sulle ambizioni e le speranze di questa squadra.
CONTESTAZIONI –Cerca di non cadere nella trappola delle risposte dirette. Gli riferiscono delle lamentale milaniste a proposito del fallo di mano di Cannavaro e lui replica:«Allora si lamentano anche gli altri».Sottile ironia ripensando a quella reazione di Nesta che avrebbe potuto sollecitare una sanzione anche più pesante del «giallo». Gli riferiscono dell’analisi di Allegri per il quale il Milan ha comandato il gioco e il Napoli ha vinto in contropiede:
«Io non replico. Dico solo che sono contento per come abbiamo giocato. Certo, siamo bravi nelle ripartenze tanto è vero che avremmo potuto segnare anche il quarto gol».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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