Sul volto di Mazzarri si legge tutta l’amarezza della serata: «E’ sfuggito qualcosa di grande». Non è stato sufficiente il suo ritorno in panchina, quella squalifica congelata. Non ha funzionato nemmeno dal punto di vista del rito o della scaramanzia: esce dalla Champions il Napoli, a testa alta, in uno stadio prestigioso, davanti a un avversario che nell’ultimo decennio ha vinto tutto fermandosi solo a un rigore dalla conquista della più importante coppa europea. Quasi una legge del contrappasso: questa volta non a un rigore, ma a pochi minuti dal traguardo, si è smarrito il Napoli. Ha fatto tremare il Chelsea, lo ha costretto a una straordinaria rimonta, ai tempi supplementari ma alla fine ha dovuto rassegnarsi. Fuori dall’Europa dopo una bella cavalcata, più lunga di quanto si potesse immaginare a settembre scorso, quando è cominciata. Ma i quarti erano lì, a portata di mano. Non si può nemmeno dire che abbia affrontato l’appuntamento in maniera sciatta o poco concentrata, insomma, non si è ripetuto il copione del Milan contro l’Arsenal. Ma non è bastata la concentrazione, la differenza l’hanno fatta un paio di parate di Cech in avvio, se il Napoli avesse trovato il gol, se il Napoli avesse segnato prima di Drogba, forse le cose si sarebbero messe diversamente. Mazzarri mastica amaro, ci aveva creduto, come tutti.
AMAREZZA – Non la nasconde, il tecnico: «Il rammarico è grande, sono dispiaciuto per come abbiamo perso, ma sono soddisfatto per come i ragazzi hanno portato avanti questa prima esperienza. Devo fare i complimenti ai miei calciatori anche per come hanno giocato ieri sera. Ma tutto ieri è andato storto, e il primo segnale lo abbiamo avuto con l’infortunio di Maggio. Abbiamo pagato l’inesperienza, avevamo ottenuto un risultato di 3-1 all’andata e non siamo riusciti a portarlo in porto, soprattutto a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto. Tutto positivo, dispiace solo per come è finita». Sottolinea: « Abbiamo costruito più palle gol di loro ma le abbiamo sprecate, nella gara di andata ne abbiamo create meno, ma concretizzate di più. Poi si è fatto male un giocatore importantissimo, quello che li aveva messi maggiormente in difficoltà. Prendiamo l’1-0 mentro Maggio stava male e non eravano riusciti ancora a sostituirlo. Dal punto di vista della prestazione la squadra ha fatto bene, dal punto di vista del gioco abbiamo giocato meglio del Chelsea. Sapevamo che avevamo davanti una squadra di fenomeni».
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