È vero che De Laurentiis, nel suo gioco dei parallelismi cinematografici, lo ha paragonato a Sean Penn. Ed è anche vero che Napoli-Inter, per il fascino e le implicazioni di sorta, vale la notte hollywoodiana degli Oscar. Ma il titolo scelto da Walter Mazzarri per questa partita, lui che i titoli li ha sempre rifiutati, apparentemente potrebbe sembrare eccessivo per l’elemento thrilling: «La trappola» . Prego? «Sì, è la partita-trappola» . Mozzafiato. Ma anche psicologicamente studiato. L’obiettivo è nel titolo stesso: tenere alta, altissima la tensione della squadra.
DIMENTICARE LA CHAMPIONS – E allora, eccolo il Mazzarri che ti aspetti. Sorridente, certo, perché il cielo è ancora Blues e il sole splende su Napoli e sul Napoli, eppure cauto e diffidente come neanche nei momenti peggiori. Motivare è il suo scopo, la sua missione possibile in un momento fondamentale della stagione: «Dobbiamo metabolizzare e dimenticare il Chelsea. Dobbiamo cancellare l’euforia: questa partita è molto più insidiosa di quella con gli inglesi. E non lo dico perché abbiamo vinto 3-1: l’Inter è una squadra di campioni, di grandi giocatori che in questo momento sono anche animati dalla rabbia tipica della gente ferita. Li ho visti giocare con il Marsiglia in Champions: non meritavano la sconfitta, soprattutto nel modo in cui è arrivata» .
TERRIBILE – E no, non sembra proprio un esercizio di pretattica, nonostante i nerazzurri non stiano attraversando un periodo esattamente positivo. Anzi, questo è uno degli aspetti che Mazzarri teme di più: «In questo periodo, l’Inter mi ricorda un po’ il Napoli di qualche settimana fa: gioca, crea e, molto spesso, costruisce più dell’avversario raccogliendo poco o niente. Non vorrei che si sbloccasse all’improvviso al San Paolo, come a noi è capitato con il Chievo» . Un ragionamento che non fa una grinza. E che rafforza il titolo di presentazione: «È una partita terribile. Peggiore di quella con il Chelsea sotto l’aspetto tattico, degli uomini, delle motivazioni» .
CONCENTRAZIONE – Il tecnico è chiaro. E chiaro pare il suo intento di mantenere altissima la tensione (sportiva) e dunque la concentrazione. «Bisogna stare molto più attenti rispetto alla gara con il Chelsea: sarà una battaglia più dura» . Ancora i Blues. Ancora la favolosa notte di Champions, così vicina eppure tenuta così a distanza. Mazzarri insiste e poi ancora: «Non dovremo mollare mai: i ragazzi devono capire che anche un pallone lasciato così, può diventare decisivo in negativo» . Soprattutto nella corsa al terzo posto: «Non penso assolutamente ad alcun obiettivo, contano soltanto la continuità e la crescita. Certo, poi è ovvio che vorrei vincere!» .
FUTURO E PANDEV – Finale dedicato al futuro: «Io all’Inter? Ho un contratto con il Napoli fino al 2013. Il resto non m’interessa» . È importante, invece, il pensiero sul sostituto di Hamsik: sarà Dzemaili. Mazzarri non lo dice esplicitamente, ma le parole su Pandev, il grande ex deluso da tante panchine, lasciano intendere chi vincerà il testa a testa: «Goran è un’ipotesi che tengo in considerazione, ma per le sue caratteristiche ha meno fiato e meno attitudini difensive: non vorrei squilibrare tatticamente la squadra» . Per il resto, confermato il blocco che ha vinto con il Chelsea. Per dimenticare, sì, ma non troppo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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