Anche le formiche nel loro piccolo si… e vabbè, s’arrabbiano: e al novantacinquesimo d’una gara un po’ matterella, tanto cuore e un filo di lucida follia, quel che resta nel bicchiero mezzo vuoto di Mazzarri è un sorso di veleno. « Perché io ero venuto qua per vincerla e invece c’è persino andata bene, visto che abbiamo corso il rischio di perderla. Ma il calcio è questo, però… ». Però, nelle brume d’una serata bizzarra, con palloni rimasti incollati al piede (di Maggio) o schizzati via nel nulla, dopo mirabili contorsioni (al pocho), i rimpianti che galleggiano nell’ombra accrescono l’amarezza per due punti persi: « Abbiamo comandato nel primo tempo e potevamo indirizzare la gara in una certa maniera. Ci è mancata un pizzico di concretezza, forse di lucidità. Però, sostanzialmente, la partita l’abbiamo fatta noi. Il Novara ha chiuso bene, si è coperto, ma siamo stato capaci di spostarli: non è bastato. E quando è arrivata quella sassata su punizione, ho temuto. Ma noi ci siamo sempre ».
BENEDETTA CHAMPIONS – La stranissima stagione, dipanata su due fronti, ora è racchiusa in quello specchio deformante che esprime un Napoli bellissimo, travolgente in Champions e la controfigura di se stesso che in campionato se ne sta a sette punti dalla terza, il lasciapassare per l’Europa che conta nell’anno che verrà: «Ma nessuno di noi ha mai detto che avremmo avuto l’imperativo di raggiungere una determinata posizione. Il Napoli vuole crescere e, onestamente, credo che stia disputando un’annata fantastica. Poi ci sta che in corso d’opera si debba perdere qualcosa per strada, ma lo sappiamo. Però siamo reattivi, siamo stati bravi anche stasera nel riprendere la sfida per i capelli e potevamo persino vincerla se… ». E no, ci sono cose che forse è meglio pensarle, evitandole persino di sussurrare, ma quando la lingua parte perché il dente duole, l’analgesico a presa rapida fa effetto in Mazzarri e sorvola sull’episodio al terzo di recupero, un attimo prima che suonasse la sirena, in quel ruzzolone di Pandev. «Sul quale non mi permetto di esprimermi, fatelo voi. Io parlo della partita, del suo sviluppo: sono contento della prestazione dei ragazzi ».
HAMSIK E’ BELLO – Un’ora e mezza di piccole conversioni: prima Hamsik in mezzo a fare il mediano con i tre tenori (« e a me Marek è piaciuto tantissimo, ritengo che con Dzemaili sia stato il migliore »), poi i ritocchi a ripresa inoltrata, sacrificando el matador: « Ho infilato Mascara, perché ha tiro e corsa. Cavani mi sembrava stanco, a pensarci adesso forse avrei potuto anche anticipare la sostituzione. Ma queste sono le riflessioni del dopo ». E allora: classifica alla mano, calendario alla mano, Napoli tra le mani: è notte, ormai, e a Mazzarri viene semplicemente il desiderio di appallottolare il match di Novara, senza nascondere un filo di tristezza: « Perché qui siamo venuti per portarci via i tre punti e ce ne resta uno solo. Non cerco alibi, ma il sintetico in certe condizioni conferisce strane traiettorie al pallone: e se non sai cogliere il momento propizio, com’è successo a Maggio sul cross di Zuniga, il pallone ti scivola via. Gli episodi non ci sono stati favorevoli e la settima partita consecutiva in pochissimi giorni ha probabilmente lasciato un po’ il segno. Ci è mancato semplicemente di segnare in quelle fasi in cui avevamo la gara in mano e mi pare non siano state pochi ». Ma sì, mica solo le formiche nel loro piccolo si… infastidiscono!
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
