Le domande s’inseguono maliziose e in quel buio della pancia della classifica, in quella secca in cui il fascio di luce della zona-Champions non arriva, l’1-1 diviene un tormento. Juventus ormai fuori dal cono visivo, come il Milan e l’Udinese resta un puntino disperso a distanza rimarchevole. «Ma della prestazione di questo Napoli io sono contento: peccato aver lasciato due punti, però…» .
Mazzarri, come se ne esce da una gara così?
«Con la consapevolezza che ci gira tutto storto, che non è la nostra annata. Abbiamo creato e costruito palle-gol, abbiamo fallito occasioni e trovato un portiere che ha fatto miracoli. Abbiamo poi commesso un solo errore, una disattenzione, una leggerezza, e siamo stati puniti».
Disse una volta, non parlo degli arbitri…
«Non lo faccio neanche stavolta, perché dire che ci sono stati un bel po’ di episodi strani nell’area del Siena non vuol dire muovere appunti. E poi, come diceva Boskov, rigore è quando arbitra fischia. Ma comunque, anche i calciatori a volte sbagliano opportunità che ti chiedi come mai sia accaduto. E poi, complimenti al Siena, che ha giocato una straordinaria partita. Ha avuto la possibilità di andare in vantaggio e ha resistito».
Ancora un dischetto fatale.
«E questo dà la misura di come vadano le cose. Vuol dire che c’è poco da fare, solo rimettersi a lavorare e giocare, giocare, giocare come piace a noi. Io della prestazione dei ragazzi sono contento, ma è chiaro che il risultato ci penalizza: in relazione a quanto prodotto, poteva andare meglio. Ma sono sereno, sono fiducioso, guardo avanti».
Girate a ventinove punti, sette in meno della passata stagione.
«E’ vero, siamo stati protagonisti, dodici mesi fa, di una stagione eccezionale. Ma non sempre si possono ripetere certe prestazioni. Io continuo a pensare che questa gara di Siena sia bugiarda nel risultato, pur non togliendo nulla ai nostri avversari, che sono stati bravissimi ed hanno confermato di essere squadra di rango, come testimoniava la vittoria di 4-0 sulla Lazio. Stavolta ci va così, prendiamone atto ma senza farne drammi».
Torna il suo discorso sul monte-ingaggi.
«Se siamo settimi nella classifica degli stipendi e anche settimi in campionato, vuol dire che siamo in linea…Ma la stagione è lunga. Se saremo in grado di migliorare, nel girone di ritorno, vuol dire che saremmo stati ancora una volta bravi. Ma sposo in pieno la linea programmatica del presidente: impossibile comportarsi diversamente, in un contesto finanziario del genere. Spero che il vento cambi nel girone di ritorno».
Vi succede spesso di andare sotto.
«Per un niente. Con il Bologna abbiamo subito rete a difesa schierata,stavolta su una palla che sembrava ormai morta. Ritenevamo non fosse più giocabile. Ed il Siena ha segnato. Ma non ne faccio un caso. Vero è che trovarsi in svantaggio, quando invece dovevi essere avanti, ti mette in condizione di spendere tantissimo, non solo fisicamente. C’è riuscito di riprendere la partita, per fortuna».
Ha cambiato, ha ricambiato: ora il modulo diventa un tormento?
«Assolutamente no, perché siamo partiti con Hamsik leggermente abbassato per cercare di disorientarli. Poi, dopo la rete, ho osato, come spesso ci capita di fare. Direi che nel primo tempo, a parte la traversa di Calaiò, nella cui circostanza siamo stati noi a farci del male, abbiamo rischiato niente e avuto varie occasioni. E nel finale, beh, bravo il portiere, bravo il Siena, sfortunati noi».
Da dove riparte, in vista dell’Inter?
«Dalla bontà della prestazione, che continuo a valutare a prescindere dal risultato. Per novanta minuti i ragazzi hanno dato sempre l’impressione di poter segnare da un momento all’altro ed invece c’è toccato accontentarci del pareggio. Ma sono uomo di calcio e so che certi periodi vanno affrontati son serenità. Le abbiamo provate tutte, penso che sia indiscutibile….».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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