La festa, d’accordo. La grande festa. Ma poi si gioca ancora. Senza sosta, senza pause, con la frenesia che è delle grandi, grandissime squadre: campionato, coppa, campionato. Una tiritera esaltante. Un motivetto che motiva e sfianca allo stesso tempo. Sì, però, che adrenalina. E allora? Neanche il tempo di godersi il capolavoro con il Milan, bisogna cominciare a studiare la formazione da mandare in campo domani a Verona con il Chievo. Cambi, sostituzioni, turnover: la parola d’ordine è unica e sola. Ma le certezze non esistono ancora: perché Mazzarri è fatto così, deve capire e parlare, dialogare e studiare. E solo dopo può decidere con convinzione. L’unico aspetto più o meno già definito riguarda Lavezzi: che, a quanto pare, non sarà neanche convocato.
QUASI GRAVA –Dunque, la storia che sarà. Quella che il popolo azzurro dovrà leggere con la stessa passione domani da Verona. Protagiàgonisti da decidere e canovaccio da decifrare, sì, ma un’idea è già pronta. Servita, abbozzata su carta: De Sanctis, come ormai consolidata abitudine, non riposa mai. Non si tocca, non si muove: lui c’è per definizione. Ma la rivoluzione comincerà già dalla difesa, perché finora il Napoli ha giocato a ritmi serratissimi tre partite nello spazio, ridottissimo, di poco più d’una settimana: sabato Cesena, mercoledì Manchester (con il City), domenica il Milan. E in mezzo, quattroviaggi e, soprattutto, due rientri notturni (dalla Romagnae dall’Inghilterra). Tossine su tossine, nonostante i rifornimenti di carboidrati, vitamine e sali minerali incamerati da subito,dopo il fischio finale. E allora, tattica: fuori Campagnaro e confermato Aronica, dentro Fernandez sul centro- destra; e poi un altro da valutare, Grava. Il marcatore implacabile sta tornando in forma piena dopo l’infortunio: Mazzarri lo porterà almeno in panchina, ma se oggi avrà riscontri potrebbe anche decideredi schierarlo.
IRRIDUCIBILI –Il centrocampo, poi. Che finora è stato il regno di due irriducibili:Maggio e Inler. Tre su tre ad altissimi livelli, per loro. Ed ecco perché domani potrebbero risposare con Zuniga schierato a destra e Dzemaili in coppia con Gargano in mediana. A sinistra, spazio a Dossena che con il City ha fatto passamano.
DUBBIO PANDEV –In attacco è pronta la girandola. La giostra. La lotteria, se vogliamo, perché nel 3- 4- 2- 1 offensivo di Mazzarri tutto ruota intorno ai tre professori. Ai tre cui il tecnico di San Vincenzo ha insegnato a gestire e dosare energie e movimenti. La certezza riguarda Lavezzi, che dopo il miracoloso recupero con il Milan è pronto a osservare un (meritato) turno di riposo a tutto tondo. Casa, divano, ghiaccio, terapie: la contusione al tallone destro – un ematoma grande e viola così e un dolore del diavolo – non lo ha escluso dalla partita con i rossoneri ma non ha lesinato strascichi. Ovvi, ahilui: perché lo staff medico e il Pocho hanno fatto l’impresa, ma in vista del doppio impegno ravvicinato, con la Fiorentina e il Villarreal in Champions, è consequenzialeil turno di riposo. A conti fatti: dentro Santana, favorito suMascara. E poi? L’idea iniziale era quella di lanciare Pandev sulla trequarti al posto di Hamsik o ( meno probabilmente) Cavani, ma poi ieri mattina, nel corso dell’allenamento defatigante post-Milan, il macedone s’è fermato per un piccolo fastidio che, però, non dovrebbe lasciare strascichi. Detto questo, la sua partecipazione dal primo minuto sarà valutata oggi: l’allenatore lo visionerà, lo guarderà in azione e poi scioglierà ogni dubbio. Poi deciderà se puntare su Goran e risparmiare almeno dall’inizio Hamsik. Che con il Milan, comunque, è stato il primo degli attaccanti a lasciare il campo: è stanco, certo, perché corre tanto, ripiega e s’inserisce. E allora, colloquio previsto anche con lo slovacco: se le tossine saranno ancora troppe, e Pandev non darà garanzie, potrebbe entrare in ballo Mascara. Con Cavani a terminale. Lunga giornata, per Mazzarri. Pensieri, parole, azioni.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
