Ieri: «Ho fatto i complimenti ai ragazzi, ho detto di essere contenti della loro prestazione: è come se avessimo vinto quattro a zero» . Oggi: «Ci si disintossica, ci si allena, si sta tranquilli…». E dopodomani…. «Del Manchester parlerò in conferenza stampa, alla vigilia: ma la squadra che ha battuto il Newcastle è all’altezza del Barcellona e del Real Madrid». Napoli-Lazio è un grumo di rimpianti, una nuvola d’ira da contenere nella diplomazia: e il Mazzarri che se ne va a spasso per quell’ora e mezza di replay, sceglie l’altra faccia di sé, (quasi) senza spigoli ( «voglio solo dire che il gol non visto nella sfida dell’anno scorso è arrivato mezzo minuto prima del gol poi realizzato, dunque….» ) e senza punture, una tazza di bromuro per saltare a piè pari l’amarezza e spargere serenità. Diplomazia, please.
Come si esce da una nottata del genere, Mazzarri?
«Con la consapevolezza di aver fatto una grandissima partita. Per me, siamo stati fenomenali. Non conto i capolavori di Marchetti. Ci è andata male, ma il Napoli ha dominato. Non mi viene a mente nessuna azione della Lazio, non un tiro in porta. E invece noi, soprattutto nella ripresa, abbiamo costruito occasioni in quantità. Meglio di così non si poteva giocare. Abbiamo messo in difficoltà la capolista e se giocheremo così altre volte, le vinceremo tutte».
Regalando un tempo alla Lazio, forse?
«Forse abbiamo spiegato male come si attacca la difesa a tre o non ne abbiamo avuto il tempo, perché alcuni sono tornati dalla Nazionale tardissimo. Reja ci ha sorpresi. Però nello spogliatoio ho spiegato e la squadra ha recepito. E’ stato un assalto vano, ma chi vive di calcio so che può succedere: quando la palla decide di non entrare, inutile star lì a recriminare. Magari un giorno vinceremo una partita nella quale avremmo meritato di meno».
C’è qualcuno che, davanti alla tv, ha notato un errore del guardalinee, sulla percussione di Maggio poggiata in porta da Cavani.
«Da questa sera non commenterò più decisioni arbitrali. Mi limiterò agli aspetti tecnici. Mi spiace solo che sia stata vanificata una azione magistrale, giocando come piace a noi, aggredendo lo spazio, sfruttando la capacità di palleggio. Era stato tutto molto bello».
Tatticamente quell’Hamsik a tutto campo, persino esterno di sinistra nel finale: a lei è piaciuto?
«Io giudico Marek per tutto ciò che fa nel corso della partita. La sua presenza ha senso pure in fase difensiva. Ma spesso viene giudicato solo in base ai gol o alle opportunità che crea. Sono soddisfatto, certo che lo sono. Come lo sono di tutti. Al rientro negli spogliatoi li ho visti giù di morale ed ho ripetuto più volte il concetto: ragazzi, siamo stati bravi, abbiamo giocato una gran partita. In futuro, ne sono certo, dovessimo ripetere queste prestazioni, ci andrebbe molto meglio di come c’è andata contro la Lazio».
Si gioca ogni tre giorni….
«Io mi permetto solo di dire che molti di noi la Champions non l’hanno mai fatta. E che dunque serve crescere, attraverso queste esperienza che stiamo facendo. E’ chiaro che lavorare avendo in testa appuntamenti così rilevanti rappresenta fatica doppia Mentalmente dobbiamo abituarci a questi carichi di lavoro, ma io sono soddisfatto dei miei ragazzi. E spero che ci sia sempre la possibilità di aiutare i ragazzi a crescere».
Quest’andatura vi tiene distanti dallo scudetto.
«Ma noi non abbiamo mai parlato di scudetto. Dobbiamo ora semplicemente ritrovare la continuità di rendimento. Però mica può sempre finire come questa volta? Ci abbiamo provato in tutti i modi. E allora: si possono fare soltanto i complimenti ai mei. E poi anche a Marchetti, onestamente:che ha fatto miracoli fino all’ultimo secondo di una gara stregata. La sorte ci deve qualcosa, adesso».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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