Che la giornata stesse volgendo al peggio, in realtà, lo aveva già annunciato un segnale. Un segnale sotto forma di giacca. Sì, perché ieri Mazzarri s’è tolto la giacca, compagna di mille avventure e tante vittorie, e il Parma ha segnato. Per una volta finanche il talismano del tecnico toscano ha funzionato al contrario. Anzi, non ha funzionato. Come del resto un bel po’ dei trascinatori azzurri di sempre. Capita. Può capitare ed è capitato così, all’improvviso e alla vigilia di una partita che definire delicata equivale a un eufemismo. Ma tant’è. « Sì, però, bisogna archiviare subito e ripartire » .
Altrimenti sono guai: ha ragione Christian Maggio.
RIPARTENZA IMMEDIATA –La prima sconfitta in casa, nel tempio, è diventata realtà, d’accordo, ma il centrocampista azzurro e della Nazionale invita a una riflessione:« La cosafondamentale, in questo momento, è guardare a tutto quello che di buono abbiamo prodotto finora. E non è poco » .Non un alibi, piuttosto un modo intelligente di gestire la difficoltà, una sconfitta piombata tra capo e collo nel momento di maggiore euforia collettiva dopo l’impresa di Milano e mille complimenti. Maggio è uomo d’esperienza, sa come si fa:« Bisogna valutare tutti gli errori, è ovvio, ma è importante ripartire sin da martedì. Pensiamo alla Championssin da ora, è inutile rimuginare» .
I RIMEDI –Christian è ottimista, ma sa perfettamente come definire l’esito dell’esame- Parma:« Inutile negare, è una brutta sconfitta. Però devo dire che loro sono stati bravissimi a chiudersi, a contenerci e poi a sfruttare le ripartenze e le occasioni. Complimenti a loro » .Concetti esatti, sintesi definitiva da ribadire. A scanso di equivoci:« È stata una serata storta da cancellare in fretta, tutto qua: sin dal prossimo allenamento dovremo pensare a perfezionare i meccanismi, evitando di incappare negli stessi errori. Tra l’altro, è chiaro che bisognerà cominciare a inventarsi qualcosa per riuscire a mettere in difficoltà le squadre che vengono al San Paolo a chiudersi » .
LA CAUSA –Maggio pensa e ripensa. E poi ricomincia:« Sapete perché dispiace tanto perdere così? Sia per noi, ma soprattutto per i nostri tifosi: avremmo voluto riprendere la marcia dalla bella vittoria di San Siro con l’Inter, e invece non ci siamo riusciti. Peccato » .Christian individua anche una causa. O forse è meglio dire una concausa:« La stanchezza: in tanti eravamo reduci dagli impegni con le Nazionali e probabilmente abbiamo pagato l’accumulo di fatica » .
LA CARICA –E ora?« Sotto con il Bayern » .La Coppa. La grande passerella in programma martedì:« Una serata bellissima e stimolante e anche un impegno difficilissimo. Ma sia chiaro: fino a questo momento abbiamo pensato soltanto al Parma. La nostra testa è sempre stata a questa partita » .L’attesa per la Champions è massima: stadio tutto esaurito, 2.800 tifosi tedeschi attesi in città, televisioni e media straniere, il blasone e la voglia di centrare un’impresa favolosa.« Serate del genere ti caricano » .
L’AMAREZZA –Ideali pacche sulle spalle, allora: Maggio le dispensa a tutti. Soprattutto a Giuseppe Mascara, autore del gol del momentaneo pareggio, che dopo cinque minuti trascorsi a correre con la speranza di essere uno dei possibili eroi della serata, alla fine ha dovuto chinare il capo e dimenticare la soddisfazione della griffe d’autore.« Già, è stato proprio un gol amaro », sibila lasciando lo stadio a chi gli faceva i complimenti.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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