Deve avere avuto ragione Garcia, rispetto a Benitez, quando alla vigilia aveva spiegato che la Roma non sarebbe stata avvantaggiata dal fatto di non aver giocato domenica, a differenza del Napoli, per l’impraticabilità dell’Olimpico. « Dopo 10 giorni senza scendere in campo ci mancherà il ritmo partita». E questo pareva appunto, contro un Napoli invece subito deciso a riscattare il momento poco felice in campionato. Rafa ha riproposto lo stesso undici fattosi apprezzare (e vincente) contro la Lazio, nei quarti. E ha accentuato in fase di non possesso il ripiegamento di Callejon e Insigne sulla linea di Inler e Jorginho, con Hamsik a galleggiare tra la linea a 4 e Higuain.
Marek poi ha iniziato cercando spazio più esternamente che non venendo incontro spalle alla porta. Ma il buon inizio dei napoletani è durato poco. Al primo affondo dei suoi la Roma ha fatto loro male di brutto. Micidiali i tre tocchi in verticale dei giallorossi, con Totti bravissimo in uno dei suoi colpi più celebri, l’assist volante, che ancora, soprattutto a mente lucida gli riescono da dio. C’è da dire che ancora una volta il Napoli ha mostrato i propri limiti individuali nella linea difensiva. Ma una cosa ha detto questa sconfitta: che il Napoli ha comunque valori morali. Dopo giorni pesanti come quelli appena passati, trovarsi sotto di 2 gol all’Olimpico e riaprire il discorso qualificazione è segnale importante. La Roma per parte sua è scivolata sulla propria forza. Meglio organizzata sul piano difensivo, ha ridato coraggio all’avversario con un infortunio inconsueto per i suoi uomini, subito in avvio di ripresa, minuti spesso decisivi per indirizzare un match in un modo o in un altro. A rimettere le cose per il verso giusto ci è poi voluto l’intervento di Garcia, con l’ingresso di Florenzi per Ljajic. In questa Roma corale, nella fase d’attacco, l’ex viola appare, per così dire, poco produttivo. Mettesse la sua classe al servizio della squadra, i giallorossi diventerebbero ancora più forti. Per fortuna loro hanno un Gervinho in stato di grazia.
Fonte: Corriere dello Sport
