Lorenzo incanta l’Italia ma Napoli non canta. Non può, per il momento non è possibile: dopo tante critiche spesso immotivate, Insigne ha messo d’accordo tutti dall’alto di un talento che ieri ha rappresentato la speranza più concreta degli azzurri di Gattuso di conquistare un posto in Champions e oggi rappresenta una delle certezze degli azzurri di Mancini in chiave Europeo. Sì, plebiscito popolare per il capitano: il suo futuro, però, è ancora incerto. Troppo incerto considerando i silenzi e la data di scadenza del suo contratto: 30 giugno 2022. Un anno.
Gli scenari, insomma, sono evidenti e tutti possibili: il rinnovo; la cessione; la permanenza senza prolungamento, con il rischio di arrivare a gennaio con lo status di parametro zero. Un pasticcio, altroché, soprattutto perché all’alba dei 30 anni (compiuti venerdì) Lorenzino dovrà fare una scelta di vita: o sventolare a lungo come bandiera del Napoli – e dunque aiutare Spalletti nella costruzione del nuovo corso – oppure cambiare aria. L’intesa, comunque, non è anche lontanamente all’orizzonte: il club gli ha offerto cinque anni a 3,5 milioni a stagione, cioè un milione in meno rispetto all’ingaggio attuale, e lui invece vorrebbe un aumento. O magari la conferma dell’attuale stipendio con la possibilità di gestire autonomamente i diritti d’immagine: un muro invalicabile.
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