Conte resterà alla guida della Juve, l’ha giurato. E dando per scontato che anche l’anno prossimo saranno i bianconeri la squadra da battere, a prescindere da come si concluderà la volata scudetto, la prima considerazione da fare è che la rivoluzione sulle panchine nostrane riguarderà innanzitutto le anti-Juve, quelle che lo sono già oggi (o lo sono state per un bel pezzo di stagione) e quelle che vogliono tornare a esserlo nel prossimo torneo. Delle big solo la Lazio ha una certezza in panchina, si chiama Vlado Petkovic: in tasca ha un contratto fino al 2014, ha già ipotecato la qualificazione ai quarti di Europa League ed è in piena corsa per il terzo posto che vale la Champions. Le altre? Tutto ancora da decidere. A partire dall’anti-Juve di oggi, il Napoli. Il contratto di Mazzarri scadrà a fine stagione, De Laurentiis aspetterà la conclusione del campionato per affrontare il discorso del rinnovo. Se non restasse Mazzarri, le prime scelte sarebbero Maran e Pioli, con Allegri e Montella sogni proibiti e Guidolin possibile outsider semmai decidesse di lasciare Udine. A proposito di Maran e Pioli, va detto che per Catania e Bologna sono considerati punti fermi del futuro prossimo: quel margine di incertezza sulla loro conferma è legato essenzialmente al loro “status” di uomini mercato.
MILANO E ROMA – Il futuro di Mazzarri tira in qualche modo in ballo entrambe le milanesi. L’Inter, innanzittutto, perché il tecnico livornese può davvero essere la prima scelta dei nerazzurri in caso di cambio di panchina in estate, magari in accoppiata con il dg Riccardo Bigon. La posizione di Stramaccioni? Meno solida alla luce degli ultimi risultati, soprattutto dopo il capitombolo in casa del Tottenham, a dispetto di un progetto triennale nel quale Moratti credeva e crederebbe ancora. Sulla sponda rossonera il contratto dice che Allegri sarebbe il tecnico del Milan fino al 30 giugno 2014. Alle parole spese da Galliani negli ultimi tempi fanno da controcanto, però, le critiche di Berlusconi. Allegri è stato difeso nei momenti bui, ha saputo ricompattare il Milan e riportarlo in corsa per il terzo (o addirittura secondo) posto, ha compiuto un’impresa battendo il Barcellona a San Siro. Questo è il presente, però. Poi ci sono i risultati: se dovesse fallire la qualificazione alla prossima Champions o se dovesse clamorosamente farsi eliminare dal Barcellona nonostante il 2-0 dell’andata, Allegri vedrebbe fatalmente compromettersi il suo futuro in rossonero. Nel caso di addio, dove andrebbe? La soluzione estera è tutt’altro che da escludere. In ogni caso Max resta il grande obiettivo del Napoli, appunto, e della Roma. Che per ora va avanti con Andreazzoli: a sorpresa potrebbe strappare la conferma chiudendo la stagione con un risultato clamoroso.
LE ALTRE – Le scelte delle big condizioneranno a cascata le strategie delle altre. Di Catania e Bologna abbiamo già detto, in stand by c’è anche il Parma. Donadoni ha un contratto fino al 2015 ma il presidente Ghirardi gli ha già “augurato” il Milan. Sì, perché il tecnico gialloblù è la prima idea per il dopo Allegri. Le poche certezze? La Samp andrà avanti con Delio Rossi, l’Atalanta ha blindato Colantuono poche settimane fa prolungando il suo contratto fino al 2016. Il Toro e Ventura, invece, sono a un passo dall’accordo. In coda molto dipenderà dall’esito, salvezza o retrocessione. Iachini ha un’opzione per l’anno prossimo a Siena, Gasperini avrebbe il rinnovo automatico a Palermo ma con Zamparini non si sa mai. Quanto al Pescara, il futuro di Bucchi e le strategie del club sono tutte da definire.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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