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CdS – “Il Pocho ha giocato dopo una infiltrazione”

Il Pampa Sosa lo svela in TV

 

Ha stretto i denti ma non è servito a nulla. Ha fatto tutto quel­lo che poteva, Ezequiel Lavezzi, ma non è basta­to. Così, dopo la batosta di Verona, è arrivata la mezza delusione contro i viola. In verità, il tallone dolente, quello “martella­to” a Manchester, gli avrebbe suggerito di ri­posare ancora, ma lui non ha voluto. « Ho già saltato la partita con il Chievo, non voglio mancare con­tro la Fiorentina » , aveva detto e ripetuto all’allena­tore. E alla fine ha con­vinto tutti e anche Maz­zarri. Ma per scendere in campo, per tenere a bada il dolore ancora persi­stente, prima del match ha avuto bisogno di una infiltrazione. L’ha rivela­to Pampa Sosa. « Sì, l’ho sentito prima della gara e mi ha raccontato che pur di non rinunciare alla partita si sarebbe sotto­posto a quelle cure. Il Po­cho – dice Sosa – è un ge­neroso

è l’ha dimostrato

anche stavolta».

SACRIFICIO – Cosicché, è stata prima di tutto la partita della volontà, la sua. Persino del sacrifi­cio, se si vuole. Ma il Po­cho sentiva do dover qualcosa a quel Napoli bastonato di Verona.

Tant’è, che quando or­mai a poco dalla fine Mazzarri l’­ha richia­mato per dargli il cambio con Santana, lui c’è rimasto pure male. Un gesto di stizza, lieve, misurato, quasi nasco­sto agli oc­chi della gente, il suo. Però c’è stato. Se­gno della volontà di resta­re in campo sino in fondo per provare a far uscire la squadra dalle sabbie di un pareggio che valeva – e vale – come una frenata. Un’altra. Certo, l’hanno consolato l’applauso e l’affetto del­la gente. Certo, Maz­zarri l’ha ti­rato via dal campo solo perché martedì c’è la Cham­pions col Villarreal e non per al­tro, ma il Pocho sa­rebbe rima­sto in cam­po volentie­ri. E, forse, volentieri l’avrebbero trattenuto in tanti. Sul prato e su­gni spalti.

FANTASIA -Perché non funzionando molto la geo­metria, contro la Fioren­tina palleggiatrice e bra­va a chiudere ogni sentie­ro dal mezzo campo in giù, il Napoli ha vissuto quasi esclusivamente della fantasia del Pocho. Evidente il contrasto tra il gioco suo e quello del resto della squadra. Solo dai suoi piedi, dalle sue gambe forti e rapide, in­fatti, i cambi di passo che hanno messo pensieri ai difensori di Sinisa.

Tant’è che ne ha avute di “ carezze”. Ma non ha mai protestato. S’è rialza­to e ha ricominciato con le sue serpentine, i suoi scatti, i suoi tentativi di dar palla a Cavani per un gol che avrebbe salvato tutti quanti. Invece… in­vece niente. Almeno con­tro i viola.

Martedì, però, torna la Coppa, c’è la Champions League. E il Napoli potrà contare sul suo Pocho. L’unico azzurro, forse, al quale Mazzarri non può rinunciare.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

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