Maledetta Champions! Quella di Ibrahimovic che ha iniziato nel peggiore dei modi la sua 11ª edizione personale dell’unico trofeo che continua a sfuggirgli. Questa sera non ci sarà al «Nou Camp». Un infortunio muscolare all’adduttore destro l’ha bloccato durante la rifinitura di ieri mattina a Milanello. Allegri ha conosciuto il responso negativo un’ora dopo che Ibra aveva lasciato il campo. L’ecografia ha evidenziato un problema all’adduttore che verrà diagnosticato con maggiore esattezza oggi. Per lo svedese si preannuncia uno «stop» che, come minimo, lo metterà fuori causa per almeno 4 partite (Barcellona, Napoli, Udinese e Cesena).
SCONFORTO – Ibrahimovic ha abbandonato ieri Milanello scuro in volto. Aveva preparato molto bene questa super-sfida con il suo ritorno al «Nou Camp» per la prima volta da avversario. Dopo essere stato ripudiato pubblicamente da Guardiola (su precise disposizioni di Messi…) al termine della stagione 2009-2010, quella del triplete interista che aveva preso consistenza proprio nella semifinale di Champions League dove il Barça era stato eliminato dal nemico pubblico numero 1 Mourinho.
STIMA – Ma questa sera i due, se si fossero incontrati, si sarebbero scambiati una sincera stretta di mano. La «pace» era stata sancita di recente con reciproche esternazioni di grande stima. Sarà per la gara di ritorno a San Siro (23 novembre), anche se a Ibra mancherà sicuramente fra i suoi ricordi la sfida di oggi. Una vera e propria rivincita personale nei confronti di un pubblico che non l’ha mai amato ma che, grazie anche ai suoi 21 gol, ha festeggiato una Liga, un Mondiale per Club, due Supercoppe di Spagna e una Supercoppa d’Europa.
GALLIANI – L’ad rossonero ha manifestato una certa serenità nonostante la pessima notizia di Ibra ko.
«Stiamo calmi e stiamo tranquilli, giocheranno Pato e Cassano (che invece rischia la panchina, ndi), due campioni. Non mi piace piangermi addosso. Siamo campioni d’Italia e non andiamo a disputare una gara ad eliminazione diretta. Ce ne saranno altre, andiamo avanti tranquilli. Il Barcellona è il club più forte del mondo ma il Milan è quello che ha più titoli. E’ una partita che potrebbe essere definita il derby del mondo. Giocheremo come abbiamo sempre fatto nello stadio più bello del mondo. Sarà una festa per il calcio» .
PROBLEMA – Resta il fatto che l’assenza di Ibra, abbinata a quella di Robinho, rappresenta un bel problema per il Milan. Non solo questa sera, ma anche a Napoli domenica prossima in una sfida che ha già il sapore intenso dello scudetto. Forse in sede di mercato sarebbe stato necessario prevenire la cattiva sorte, acquistando un altro attaccante dopo aver valutato l’indisponibilità (e la conseguente «bocciatura» nella lista-Champions) di Inzaghi, la cessione al Chievo di Paloschi e la poca fiducia (per ora) nel nuovo arrivato El Shaarawy che assisterà all’intero di girone di qualificazione alternandosi fra tribuna (a San Siro) e tv. A dire il vero nella fase finale del recente mercato estivo al Milan era stato offerto in prestito gratuito Adebayor dal City (con metà ingaggio pagato) e anche Amauri è stato trattato a lungo.
ASSENZE – Che Ibrahimovic sia a rischio-infortuni (si spera che almeno quello legato alle squalifiche si sia attenuato…) si era già intuito nella fase finale della scorsa stagione dove in campionato lo svedese aveva saltato 9 gare (6 per squalifica). La caviglia offesa nella partita-scudetto contro la Roma (il 7 maggio all’Olimpico) ha avuto ripercussioni negative anche tre giorni dopo a Palermo nella semifinale di Coppa Italia dove lo svedese è subentrato, segnando anche un gol rivelatosi inutile, solo nel secondo tempo. La partenza- sprint in questa stagione (due i suoi gol ufficiali, uno nel derby di Supercoppa d’Italia e l’altro venerdì contro la Lazio) aveva lasciato ben sperare. Ma è stata solo un’illusione.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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