E non finisce qua: sette punti dalla zona-Champions, nove da quei puntini in bianco & nero sistemati in cima al campionato, ma ciò che resta d’un trimestre elettrizzante è l’ottimismo d’una volontà precisa: «Vogliamo sei punti con Roma e Genoa per riavvicinarci alla vetta» . Avanti, di corsa: lasciandosi alle spalle le tenebre di Novara ed infilandosi con slancio nel sito di Marek Hamsik, un pieno di allegria per superare indenni il malumore dell’ultima trasferta, quell’ora e mezza rimasta un’incompiuta o un’illusione o un tormento o una maledizione, fate un po’ voi: «Volevamo vincere tutti i costi, ma alla fine siamo riusciti soltanto a pareggiare, non siamo riusciti a finalizzare. Abbiamo avuto molte occasioni e però non siamo stati in grado di chiuderla».
SI PUO’ FARE – L’aritmetica è un’opinione (napoletanamente) condivisibile perché nei centottanta minuti che separano dalla vacenza di Natale c’è la svolta di un’annata terribilmente bella, vissuta da Hamsik aggrappato alla Champions e però mai fisicamente distante da quella cima del campionato che rappresenta il sogno impronunciabile, inconfessabile: «Noi puntiamo a conquistare due vittorie e dunque ad ottenere sei punti contro Roma e Genoa, perché vogliamo riavvicinarci alla vetta della classifica» . E quindi allo scudetto: detto, scritto e autografato sul proprio sito.
IO GIOCO OVUNQUE – Novara è però anche altro: è un Hamsik diverso in quella versione da mediano che in Nazionale gli è abituale e che al Napoli è occasionale; è la nuova frontiera tattica, non solo nell’emergenza, per scovare formule sorprendenti, tre tenori offensivi e poi lo slovacco; è comunque un inedito da analizzare, magari di striscio: «per me non è assolutamente un problema, esprimermi in quel ruolo. Io, per abitudine, penso semplicemente e sempre, ad aiutare la squadra. E poi gioco dove vuole il mister».
PROFONDO GIALLOROSSO – Ma sul passato è superfluo tornarci troppo e il futuro è in queste tre ore da vivere appassionatamente, sei punti e poi tutti a casa, aspettando il 2012 per rimettersi in scia alle grandi: «Sì, due vittorie». Novara è alle spalle e domenica è un altro gran giorno per rimettersi a lucido, per riassaporare il san Paolo e i suoi (annunciati) cinquantamila: Napoli-Roma, non una sfida qualsiasi, ma la partita di Hamsik, la nemica carissima che Marekiaro ha dimostrato (eccome) di apprezzare subito, sempre; la vittima eccellente alla quale almeno una volta all’anno bisogna fare gol, una tassa puntualmente portata all’incasso. Napoli-Roma, un anno fa, fu 2-0, quasi senza storia: gol di Hamsik ed autorete di Juan; e due stagioni fa, invece, fu un 2-2 palpitante, inchiodato sul pareggio al 90esimo minuto e dal dischetto dall’ineffabile, perfido, in quel caso glaciale Hamsik; e tre campionati fa, invece, alla prima di campionato, domenica torrida, sempre pari, sempre Hamsik per l’1-1 all’Olimpico; e, in questo tour a ritroso, l’ennesima X su un match da pazzi, 4-4, con dentro pure l’autografo di Hamsik.
E POI IL RINNOVO – Palla al centro: Novara va scalciata via, per disperdere quell’alone d’insoddisfazione, ma prima che sia Natale, sei punti e poi la firma sul rinnovo del contratto, rinnovo fino al 2016. Ma prima c’è la Roma, una sirena, un richiamo. «Due vittorie per avvicinarci alla vetta».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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