Il Corriere dello Sport parla dell’addio di Giuntoli al Napoli: “Ad aprile, quando accidentalmente (diciamo così) Francesco Calvo e Cristiano Giuntoli cominciarono a chiacchierare di futuro, fu chiaro al direttore sportivo del Napoli che la sua esperienza al fianco di De Laurentiis poteva essere introdotta al congedo. Giuntoli chiamò ADL, gli disse poche cose («lasciami andare»), scelse di essere frontalmente limpido e consapevolmente si infilò in un braccio di ferro. Le ultime due stagioni, stellari, hanno avuto il potere di spostare la polvere sotto ai tappeti, non certo di rimuoverla: tra ADL e Giuntoli la prima frattura s’avvertì a novembre 2019, nella tormenta dell’ammutinamento; e poi subito dopo, a dicembre, quando l’ad Chiavelli e il ds lo convinsero ad esonerare Ancelotti, il rimpianto mai nascosto a sé stesso da De Laurentiis. E per ricomporre la rottura rumorosa, scioccante di gennaio 2021, dopo la sconfitta di Verona, le minacce di esonero, la speranza di dimissioni più volte invocate attraverso terzi, l’isolamento assoluto al quale venne confinato, ci sono voluti due capolavori, Kim e Kvaratskhelia”.
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