NAPOLI –Dzemaili, era da un po’ che si parlava di lei al Napoli..
« Arrivo nel momento giusto: l’anno della Champions, da vivere senza risparmiarsi e con grande slancio. E in una squadra appena reduce dal terzo posto che ha la possibilità di confermarsi tra le prime tre. Sarebbe importante riuscirci. Il mio pallino è sempre stato il Napoli, stavolta sono coincise le due volontà».
E poi, due svizzeri in un colpo solo.
«Ho già giocato con Inler, a Zurigo: e abbiamo pure vinto uno scudetto. Io conosco lui, lui conosce me: pregi e difetti dell’uno all’altro sono già noti. E’ un bel tandem, che ha avuto modo di affinarsi nel tempo».
Vi siete quasi cercati…
« Ho fatto di più, dopo che si è chiusa la mia trattativa. Ho letto sui giornali che il Napoli inseguiva Ghokan e gli ho telefonato: vieni qua, voglio giocare con te, gli ho detto».
Il modulo, per lei, pare un dettaglio…
« Ho giocato nel 3-4-3, socosa si chiede ai mediani e sono pronto ad offrire equilibrio e dinamismo. Ho fatto il 4-4-2 anche. Un giocatore non si può fossilizzare sullo schema».
E’ la svolta, per lei?
«Ho avuto la possibilità di crescere in Italia gradualmente, ma la carriera si è sviluppata in club soprattutto di media classifica. Devo dire grazie a chi mi ha lanciato, però Napoli è la società più importante del mio percorso. E quando leggo i nomi dei calciatori che saranno miei compagni di squadra, dico: mamma mia».
Prima segnava di più…
« A Parma ho rovinato la media, una rete in due anni. Ma in Svizzera sono stato capace di farne sei in una sola stagione. Vorrei riprendere quella abitudine » .
Dicono che sia ancora inesploso.
«Lo dice anche il mio procuratore, secondo il quale ho dato, finora, appena il 30% di me stesso. E allora, ho ampi margini di miglioramento. Non posso non dargli ascolto».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
