Napoli-Milan sfida scudetto? «Alla seconda giornata di campionato e con altre 36 gare da giocare, mi pare un po’ eccessivo» , si è affrettato a dire Galliani a Sky. Sta di fatto, però, che poi l’ad rossonero si è comunque divertito a stuzzicare la squadra partenopea. E certe punzecchiature, alla fine, potrebbero anche essere intese come un sincero riconoscimento dell’effettivo valore degli avversari. «E’ vero che gli uomini di Mazzarri hanno fatto una grande partita a Manchester, ma l’abbiamo fatta anche noi a Barcellona – ha sottolineato il dirigente rossonero -. Il risultato è identico, dunque, in vista della sfida di domenica, anche il morale dei due gruppi sarà lo stesso. Noi andremo in campo da campioni d’Italia e da detentori della Supercoppa, poi le partite si possono vincere o perdere» .
Quindi, rivolto all’intervistatore:
«Non ho capito perchè il Napoli ha fatto una grande partita e noi no».
Ma l’orgoglio milanista è sgorgato soprattutto davanti all’eventualità di scegliere un giocatore da togliere al Napoli.
«Non mi sono preoccupato di Messi, figuriamoci se mi preoccupo dei giocatori azzurri» , è stata la replica di Galliani, poi divenuto ancora più velenoso nei confronti dell’Inter.
CULTURA EUROPEA – I cugini nerazzurri non vengono nominati, ma il riferimento è sembrato proprio per loro quando l’ad rossonero ha ribadito il famoso concetto del dna europeo: «Noi abbiamo la cultura e l’esperienza per giocare certe sfide così importan
ti a livello internazionale, altre squadre no. Io l’ho notato semplicemente guardando le gare alla televisione» .
Ed alla luce di questa considerazione anche la prestazione di Barcellona finisce per assumere un’altra valutazione.
«Certo c’è stato il clamoroso possesso palla dei giocatori blaugrana, ma nei primi 20′ abbiamo avuto 3-4 occasioni da gol, sprecate magari per colpa dell’ultimo passaggio. Ciò significa che abbiamo le caratteristiche per giocare bene contro di loro anche al ritorno». Alla fine, però, tra i migliori è emerso ancora una volta Nesta, protagonista di uno straordinario duello con Messi: «Sandro è un giocatore super, anche adesso che ha 35 anni. Quando sta bene, forma con Thiago Silva una coppia di centrali che non ha eguali al mondo».
DUE PUNTE STORICHE – Intanto, se al Camp Nou, nonostante le assenze dei vari Ibrahimovic, Robinho e Inzaghi, il Milan si è presentato comunque con due attaccanti, Galliani si aspetta che accada lo stesso pure domenica sera al San Paolo. E’ vero che la prova di Cassano è stata negativa e che forse ha pagato la fatica di una serie di impegni ravvicinati tra la Nazionale e la squadra rossonera, ma ciò non toglie che, nei pensieri del dirigente, il Milan si debba comunque presentare con la consueta fisionomia.
«È un concetto generale, poi il tecnico farà le sue scelte e la società le accetterà. Si può giocare in maniera diversa nell’emergenza, ma davanti abbiamo due grandi campioni davanti, Pato e Cassano, quindi penso che giocheranno loro. Tanti infortuni? Li avevamo anche l’anno scorso. L’organico è buono: si tratta di tenere duro e di restare tranquilli».
Le stesse frasi Galliani le aveva pronunciate qualche ora prima del fischio d’inizio del match con il Barça, qualche ora prima che le indicazioni di Allegri avessero fatto intendere invece un centrocampista in più, con Cassano in panchina e in avanti il solo Pato. Il giorno della gara, all’ora di pranzo, Galliani aveva poi comunicato ufficialmente in tv che il Milan si sarebbe schierato con due attaccanti. Difficile, peraltro, immaginare un El Shaarawy preferito a Cassano.
«Lui è la terza punta. Ne abbiamo 3 a disposizione. Dunque, a occhio e croce, ne andranno in campo 2 e una in panchina».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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