La crisi dell’Arsenal non ha fine: seconda sconfitta stagionale per i Gunners, che cadono anche sul campo del fanalino di coda Blackburn. Due volte in vantaggio nel primo tempo con Gervinho e Arteta, gli uomini di Wenger si fanno rimontare prima da Yakubu quindi dall’autorete di Song. Nella ripresa i Rovers si scatenano, e scappano avanti grazie a Yakubu e ancora ad una maldestra autorete, questa volta di Koscielny. Inutile allo scadere la rete di Chamakh. Così, dopo appena cinque giornate, sono già sette le lunghezze dalla vetta, occupata dalle due sorelle di Manchester, attese oggi in campo.
Per il City di Mancini un avversario sulla carta abbordabile, il Fulham, ultimo con due soli punti. Decisamente più suggestivo l’incontro dell’Old Trafford dove il match-clou della quinta giornata propone il confronto tra il più giovane allenatore della Premier League, André Villas Boas, e il decano per eccellenza, Sir Alex Ferguson. Manchester United-Chelsea è anche la prima sfida tra l’enfant prodige contro il tecnico più vincente della storia del calcio. Un abisso di esperienza che trova conferma nelle biografie dei due allenatori. Perché quando Sir Alex, che a dicembre compirà 70 anni, cominciava la sua carriera di allenatore – nel 1974 sulla panchina dell’East Stringshire (stipendio settimanale di 40 sterline) – Villas Boas non era ancora nato. Il suo certificato di nascita, 17 ottobre 1977, coincide con il primo risultato di rilievo dello scozzese, la promozione nella massima divisione scozzese con il Saint Mirren. Nove anni più tardi sarebbe cominciato l’irresistibile connubio con lo United: 25 anni assieme, 2.053 panchine, e soprattutto una sfilza inesauribile di trofei (tra i quali 12 Premier e due Champions League). Sono appena 95, viceversa, le panchine professionistiche del giovane portoghese, che alla vigilia non ha mancato di rendere omaggio a Ferguson.
«Per lui parla il suo curriculum – le parole del manager del Chelsea –non riesco neppure a ricordare quanti titoli ha vinto. Sono grato e onorato di giocare contro lasua squadra perché è semplicemente incredibile la sua storia».
Complimenti ricambiati da Sir Alex:
«E’ giovane ma se allena il Chelsea significa che ha qualità».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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