E’ un amore senza confini, una mania senza steccati: e quando quel cavallo (di razza, ovviamente) è nato, due anni fa, l’accostamento è venuto praticamente naturale. Un lampo, una dedica istintiva per suggellare una passione personale: si chiama Pocho el pride, Agnano è a due passi da Fuorigrotta, terreno amico, familiare verrebbe da dire: si trotta, si osserva, si cinge d’allusioni ogni chiacchierata e Antonio Esposito, il suo guidatore, ora si aspetta che piazzi lo spunto vincente.
« Ha madre e padre che sono una garanzia. Ma lui promette bene, molto bene. Ha già fatto ottime prove in qualifiche, dimostrando di avere un futuro davanti a sé » .
Ippodromo di Agnano, ore 15.30: c’è il Pocho che debutta in una gara da debuttanti e più che una corsa, questo è un atto di fede, una dichiarazione a cielo aperto, ad un niente dal teatro in cui Lavezzi si lascia andare. Sul sulky c’è Antonio Esposito – per gli amici Little Tony – ed in pista il Pocho el pride annuncia al driver – al di là della mozione d’affetti – sensazioni incoraggianti, che inducono ad appagare la curiosità:
«E’ chiaro che è ancora inesperto, ma devo dire che promette bene. Io penso che possa far bene, che possa dare soddisfazioni. E poi, inevitabile sottolinearlo, ha un nome che è anche una garanzia » .
Corre il Pocho, eh già.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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