Quattro giornate, dalla seconda alla quinta, otto squadre in un punto, nessuna a punteggio pieno, nessuna perfetta. E fra queste prime otto non ci sono la squadra campione d’Italia e la squadra campione del mondo. Campionato pieno di imperfezioni, di errori, di infortuni e di malintesi, fin quando Inter e Milan non daranno una risposta definitiva sulle loro reali ambizioni. Già, fino a quando? Forse fino alla fine di questa settimana che annuncia due partite straordinarie dopo i turni di Champions League: Inter-Napoli sabato sera a San Siro e Juve-Milan domenica sera allo Juventus Stadium. E’ saltata la prima giornata per lo sciopero, il campionato è iniziato con un ritardo inatteso (e anche questo è un elemento da considerare nella valutazione generale su tanta folla in testa), ma ci siamo divertiti fin dall’inizio e da questa settimana ci divertiremo ancora di più.
ROTAZIONE –Vi è rimasto impigliato il Napoli. Sette giocatori nuovi col tridente-B a Verona e sconfitta col Chievo, di nuovo i titolari col tridente-A al San Paolo e squadra bloccata dalla Fiorentina. Mazzarri andrà a sfidare Ranieri sabato a San Siro, prima però hanno tutt’e due un impegno tosto in Champions. Semplicemente devono vincere. Il Napoli (contro il Villarreal) perchè giocherà in casa e dal suo presidente fino all’ultimo dei tifosi hanno una voglia matta (attenzione a non eccedere) di mostrarsi all’Europa; l’Inter perchè non ha alternative, dopo aver perso tre punti in casa contro la più debole del girone e probabilmente di tutta la Champions. Dire che su Inter-Napoli peserà il martedì di Coppa è banale, ma vero.
Inciderà anche il lavoro dei due allenatori, molto diversi fra loro. L’esuberanza e la sollecitudine di Mazzarri, la concretezza di Ranieri la cui sola presenza è stata sufficiente per normalizzare l’Inter e riportarla alla vittoria. Dove il livornese dirige la squadra, verso quale mèta e con quale strategia è noto a tutti, ma di Ranieri si possono solo intuire i primi movimenti all’interno di una squadra che va rilanciata a un livello superiore del Napoli, almeno stando alla storia recente. Ora che tutte le grandi l’hanno aspettata anzichè darle il colpo di grazia, l’Inter può sentirsi rinfrancata e pensare a una rimonta simile a quella leonardiana di un anno fa. Ma se invece si fa battere dal Napoli, scende a -6 dagli azzurri e forse a -7 dalla Juve. Dimenticato il post-Gasperini, toccherebbe a Ranieri rosolare a fuoco lento (quello su Gasperini è stato invece un fuoco da incendio).
INFORTUNI –Anche la Juve, in attesa del Milan che giocherà in Coppa di mercoledì, spera in una faticaccia dei campioni d’Italia. E’ la sua differenza in questo campionato, il suo valore aggiunto che nasce daun valore mancato: l’assenza della Coppa le dà la possibilità di allenarsi quando gli altri giocano. Per chi allena (e non gestisce) come Conte è un vantaggio considerevole. L’impegno dei rossoneri con avversari slovacchi sembra una banalità e probabilmente lo sarebbe per il Milan al completo. Per quello che invece riuscirà a mettere insieme Allegri, chissà. E anche in questo caso la vittoria è quasi indispensabile: un pari mortificherebbe il 2-2 di Barcellona, esaltante come risultato, imbarazzante per il gioco prodotto.
Come Mazzarri-Ranieri, anche la differenza fra Conte e Allegri è forte. Vivono entrambi di ambizioni, ma il livornese l’ha in parte saziata, mentre il leccese non riesce a pensare ad altro, forse non sa nemmeno pensare ad altro. Uno è in perfetta linea di volo nella sua carriera, l’altro cerca il successo per soddisfare un’esigenza immutabile e feroce. Ci sarà poi un altro aspetto che renderà diversa la settimana dei due tecnici: Conte potrà scegliere, Allegri no. Lo juventino farà di testa sua, il milanista farà anche con la testa del medico e del preparatore atletico. Se il Milan perde, piomba a -6 dalla Juve che prenderà forza e slancio dalla vittoria e dal primato. Per Allegri sarebbe da evitare.
LE ALTRE –Nella fantastica mischia di questi giorni trovano posto anche Fiorentina e Palermo, oltre a Udinese, Chievo, Genoa e Cagliari. Domenica la squadra di Mihajlovic incontra la Lazio al Franchi e quella di Mangia gioca col Siena alla Favorita. Rispetto alle altre due sfide, siamo a un livello inferiore, tuttavia anche da queste due partite capiremo chi potrà reggere ( per quanto tempo lo vedremo più in là) il vertice della classifica. Fiorentina- Lazio è molto intrigante, con una qualità esplosiva: Jovetic, Cerci, Vargas e Montolivo, davanti a Cisse, Klose, Hernanes e Ledesma, se tutti insieme, quest’ultimi, resisteranno alla trasferta di Lisbona. Come Conte, anche Mihajlovic ha un vantaggio.
La Redazione
A.S.
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