Anche lui, come Paolo Cannavaro, non sognava altro che poter alzare al cielo un trofeo con la maglia del Napoli. A Morgan De Sanctis l’impresa è riuscita e oggi esterna tutta la sua gioia attraverso i microfoni di radio Marte. «Ho provato sensazioni uniche – dice – L’avevo sempre detto che il mio obiettivo sarebbe stato quello di vincere un trofeo a Napoli. Era diventato il mio cruccio fin dallo scorso anno quando venimmo eliminati dall’Inter senza meritarlo. Stavolta è stato bellissimo vincere con la Juve a Roma. Sono felice per i nostri tifosi».
Lui, tra l’altro aveva avuto anche un fugace passato bianconero prima di passare all’Udinese. Soddisfazione doppia, quindi. Ma lo sguardo di Morgan che nel giorno del compleanno del presidente non esita a mandare un augurio sincero al presidente ( «spero che continui così, con l’entusiasmo e la verve che lo hanno contraddistinto nei suoi otto anni di Napoli» ) è rivolto al futuro: «Bisogna integrare questa rosa con grandissimi calciatori e non m’interessa l’età o il costo. E’ importante che arrivino grandi calciatori e che abbiano soprattutto tanto entusiasmo. Di sicuro bisogna migliorare la squadra se si vogliono mantenere certe posizioni di prestigio».
De Sanctis è uno che non le manda a dire. Si è sempre espresso senza giri di parole. E forse per questo i tifosi lo apprezzano e gli perdonano anche qualche piccola distrazione dopo aver salvato tanti risultati. «Sono sicuro – prosegue – che a settembre il presidente e l’allenatore, di comune accordo, illustreranno gli obiettivi stagionali. Noi non ci siamo mai tirati indietro e continueremo a dare il massimo come abbiamo sempre fatto. Dipendesse da me darei un bel 9 alla stagione del Napoli. E se fossimo riusciti a vincere a Bologna, anche un 10. In fondo bastava fare un gol soltanto».
Bilancio più che positivo per il portierone di Guardiagrele, quindi: «Non voglio mettere pressione come invece fanno alcune persone. Non mi piace farlo. Purtroppo quelle componenti che hanno tentato di destabilizzarci alzando sempre di più l’asticella, continueranno a farlo. Ho gradito una dichiarazione del presidente dell’altro giorno: i veri giudici sono i nostri tifosi, sta a loro valutare il nostro cammino».
Ma a quei tifosi De Sanctis vuole rivolgere un rimprovero affettuoso. E riguarda l’atteggiamento tenuto all’Olimpico al momento dell’inno d’Italia: «Io l’ho cantato, invece, perché rappresenta la mia Nazione. Mi rendo conto che ci sono difficoltà di vario genere ma per manifestare un malessere ci sono tanti modi più democratici. Si può protestare in altra maniera». Anche a lui chiedono in continuazione cosa farà Lavezzi e cosa succederà con Mazzarri. Sottolinea l’estremo difensore: «Mazzarri ha un rapporto speciale con tutti noi. I meriti più grandi sono i suoi. E’ riuscito a creare un gruppo monolitico e a isolarlo dall’esterno. Spero che resti anche se il progetto Napoli è importante e prescindere dagli uomini che verranno o che andranno via. Mi riferisco anche a Lavezzi. Nel giorno in cui qualcuno dovesse lasciare questa squadra, sarà per tanti fattori e andrà solo applaudito: vuol dire che cerca nuovi stimoli, avrà altri stipendi e cose varie. Ai tifosi bisogna dire la verità ed essere leali».
Nel ricordare che i momenti più belli sono stati la vittoria a Villareal e quelle con il City e il Chelsea al San Paolo, mentre il più brutto è stato la sconfitta interna con l’Atalanta, De Sanctis si prepara per la Nazionale: «Non farò vacanze ma va bene così. Ci sono tutti i presupposti per far bene all’Europeo anche siamo capitati in un girone difficile».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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