Paolo De Paola, direttore del Corriere dello Sport, è intervenuto ai microfoni di Si Gonfia la Rete in onda sulle frequenze di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it: “Sulla vicenda stadio? L’ultima riunione del Consiglio Comunale ha toccato punte esilaranti. La vicenda è seria, uno stadio come il San Paolo deve essere messo a disposizione. De Magistris non è convincente quando parla di non voler passare alla storia per aver svenduto il San Paolo. Lo si deve mettere a disposizione per ristrutturarlo al meglio. Se la distanza economica tra le due parti è tanta, allora non ci siamo. Tutto è sbagliato in questa vicenda. Al di là della volontà del sindaco, c’è una giunta comunale con cui fare i conti. Si devono risolvere i problemi. Il concetto di fondo è che ormai, qualunque nazione calcisticamente avanzata, non può fare a meno di stadi all’avanguardia, si veda l’esempio della Juventus. Non si capisce perchè una realtà come Napoli, con il suo bacino di tifosi, non debba avere uno stadio all’altezza e moderno. Il pubblico, dopo un periodo iniziale non positivo, è tornato ad essere vicino alla squadra e a Sarri. Il pubblico napoletano è esigente, è abituato a vedere bel calcio e cose stellari. De Laurentiis cerca di fare i conti con l’oste, con una progettualità che deve procurare altri introiti che il Napoli avrebbe in casa con lo stadio, su cui però c’è una querelle che fatica a sbloccarsi e su cui De Laurentiis fa bene a impuntarsi. Su Napoli e Fiorentina? Sono al momento le due squadre che praticano il calcio più bello d’Italia. Il Napoli si basa più sull’attacco, mentre la Fiorentina si basa su una solida organizzazione difensiva per poi ripartire e che ha in Kalinic la punta di diamante in attacco. Higuain e Kalinic sullo stesso livello? Kalinic ne deve fare ancora di strada. Higuain ha dimostrato in questo periodo al Napoli che è un giocatore di costanza, rendimento, è un leader. Kalinic è un bel fuoco d’artificio, bisogna vedere se riesce a consolidarsi. Chi tra Sarri e Paulo Sousa? Sin dall’inizio mi sono sbilanciato su Sarri, esprimendo anche i miei dubbi sul suo adattamento. Sarri si è adattato benissimo invece, si è messo in testa al suo gruppo. Paulo Sousa è più internazionale di Sarri ma più nuovo sulla scena, è ancora da osservare. Sono due allenatori differenti. Paulo Sousa ha un bagaglio di vittorie alle spalle importante, come giocatore. Sarri non ha questo bagaglio, e sono curioso di capire dove potrà arrivare Sarri. Ad esempio Mazzarri, è arrivato fino ad un certo punto proprio perchè non ha questo background vincente alle spalle. È il campo che fa fare la differenza. Bisogna capire se Sarri può arrivare a quei livelli.”
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