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CDS – De Laurentiis: “Volete Hamsik? Dateci 100 milioni”

CASTELVOLTURNO -Dorme poco, pensa tanto, e quando si tratta di difen­dere il suo Napoli, non c’è bon ton che tenga. «Anco­ra con la storia di Ham­sik? E basta adesso. La­vezzi? Tornando indietro non accetterei più quella clausola, fu una mia svista di giovane ed imberbe pre­sidente ».

HAMSIK RESTA – Fino a quel momento, De Laurentiis aveva accompagnato la pre­sentazione di Santana alla stampa, sta­volta organizzata ai bordi della piscina dell’Holiday Inn, con la solita giovialità e stravaganza. Funge lui da primo inter­vistatore. Mette subito a proprio agio l’argentino e gli lascia la scena. Poi, do­po un pò, ecco l’impennata, lo scatto d’ira, il controattacco. Basta un niente: «Presidente, è proprio sicuro di tratte­nere Hamsik e Lavezzi?». E qui De Laurentiis, che si è tolto la giacca dop­piopetto beige, restando in maniche di camicia e cravatta bleu presidenziale, si scatena: «Mi sembra che ogni volta toc­ca ripetere quanto già detto giorni fa: Hamsik va via solo al cospetto di una proposta indecente che per me equiva­le a cento milioni di euro, altrimenti non si muove. Ha intenzione di scalciare? Farebbe solo del male a se stesso, le curve non glielo perdonerebbero. Ma conosco Marek. E’ un ragazzo serio ed educato. Può essere stato preda di uno più parac..lo. Ma il parac… facesse il suo mestiere che noi faremo il nostro» .

Chiara l’allusione a Mino Raiola, l’in­termediario di origini campane, noto per aver portato via Ibrahimovich dall’In­ter al Barcellona e poi riportato al Milan, ed ora procuratore ag­giunto di Hamsik, al fianco di Venglos.

«Ma con me troveran­no un muro» , ripete il patron del Napoli.

LAVEZZI E LA CLAUSOLA – Quindi il presi­dente passa a parlare del Pocho: «Con lui la proposta indecente non vale. Sba­gliai io ad avallare quella clausola. Og­gi se arrivasse qualcuno e portasse trentadue milioni di euro, ed il giocato­re gradisse il trasferimento, potrei farci ben poco. Tocca cederlo. Ma è bene che si sappia: a Napoli si viene in un certo modo. E chi non accetta le nostre rego­le, può andare a rompere le scatole da un’altra parte».

Ma De Laurentiis ne ha per tutti. An­che per i vertici del calcio italiano e del­la politica. «Lo dico da tempo che an­drebbe abrogata la legge 91, rivista la responsabilità oggettiva, modificata la legge Melandri, ridotto il numero delle squadre in A, ed intervenire sugli stadi e migliorarli per far decollare il calcio italiano. Se Berlusconi volesse, ci met­terebbe tre minuti per cambiare le rego­le. Ma nessuno si muove e tutti fanno fa­tica tranne noi che tra costi e ricavi ab­biamo scavalcato anche le milanesi e siamo tre le società più apprezzate in Europa». Frecciatina anche a Platinì: «Fa poco per innovare e solo tanta di­plomazia. Ed io sono costretto ad an­darmene in Cina per esplorare nuovi mercati. Per sei mesi non mi vedrete, delegherò mio figlio. Tocca industriarsi per crescere ed io penso sempre al do­mani, la mia è una perenne eccitazio­ne ».

PLAUSO A MAZZARRI – Elogi sperticati, in­vece, per i suoi più stretti collaboratori (Bigon e Fassone, presenti alla confe­renza) e soprattutto per Mazzarri incro­ciato all’ora di pranzo: «A lui basta dare gli in­gredienti giusti e vi cu­cinerà il piatto preliba­to. Lo scorso anno ha ri­cavato il massimo dal­l’organico che aveva a disposizione. Abbiamo cercato di accontentar­lo, ci siamo confrontati spesso ed il mercato re­sterà aperto fino al 31 agosto. Bianchi? Mi sono già espresso sei anni fa su di lui. Trezeguet? Ha qualità indiscusse ma bisognerà vedere se gli anni gli con­sentono di essere gagliardo e tosto co­me gli altri». Il presidente chiude poi con due annunci: uno su­gli abbonamenti: «Parti­ranno il 25 luglio ma quando vedo che squa­dre inferiori alla nostra ne contano trentamila e noi neanche la metà, mi arrabbio» ; l’altro sul rin­novo di un connubio:

«Radio Marte ha offerto cinquecentomila euro al­l’anno per due anni e siamo contenti di stare ancora insieme».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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