Il pacco-dono per i tifosi era già sotto l’albero. Si conosceva già il contenuto: un ventiduenne, fresco di investitura quale miglior giovane del Sud America, trascinatore dell’Universidad de Chile alla prima conquista di una Coppa Sudamericana, Eduardo Vargas. Ma per aprirlo non occorreva aspettare la mezzanotte di Natale. Bastava una telefonata da Santiago. E quando il telefono del presidente De Laurentiis ha squillato, quel pacco è stato aperto via etere dopo pochi minuti, in modo che tutti potessero saperlo in presa diretta e ricevere l’augurio più bello. «Adesso possiamo dirlo: Vargas è ufficialmente del Napoli» , ha detto il patron ai microfoni di radio Marte. Fino a quel momento era rimasto prudentemente in silenzio, non una parola sulla trattativa nei giorni scorsi. «Sì, ho appena parlato con il dottor De Nicola: il giocatore ha superato le visite mediche, anche perchè in Cile non ne aveva fatte mai tante per giocare a calcio. Sta bene e quindi ho potuto spedire i contratti con le firme. E’ da ritenere ufficiale l’acquisto di questo giovane talento che seguivamo da tempo e con tanta attenzione. C’erano tanti club su di lui, dal Chelsea al Liverpool, e siamo contenti di aver spiazzato la concorrenza».
Non fa cifre il presidente del Napoli ma l’investimento è di quelli robusti: undici milioni e mezzo per l’acquisto, contratto quadriennale al calciatore per un milione e ducentomila euro di partenza più bonus. Senza indugi, la campagna acquisti di gennaio. Persino in anticipo sui tempi previsti. Il Napoli vuole lanciare un segnale preciso al campionato e alla Champions League. Un innesto importante in un reparto già forte. E che innesto.
«25 cervelli, 25 cuori…»- Sono le 14.05 dell’antivigilia di Natale. Ma a Napoli è come se fosse già Natale. De Laurentiis squarcia i cuori dei tifosi all’ottimismo, invita a sognare e sperare, con Vargas accanto ai Lavezzi, i Cavani, gli Hamsik e i Pandev, il parco attaccanti ora è da top team. «Abbiamo venticinque cervelli che pulsano e venticinque cuori che battono per il Napoli – prosegue il patron con la sua voce suadente – Ma non siamo solo noi a scendere in campo, ci sono anche gli avversari e non sempre si può vincere. Sognare è bellissimo, guai se non fosse così ma occorre anche essere consapevoli che si è in tanti a competere». La trasmissione sportiva di radio Marte sconvolge il palinsesto. Sarebbe dovuta terminare alle 14 ma prosegue. «E’ stato un anno solare straordinario – commenta De Laurentiis – Ci siamo qualificati in Champions League dopo oltre vent’anni facendo una cavalcata senza eguali nella storia del calcio: dalla serie C all’Intertoto, all’Europa League e ora in Champions. E siamo protagonisti anche qui con l’accesso agli Ottavi. Meglio di così. C’è da assegnare un bel 10 e lode alla squadra e un altro dieci e lode a Mazzarri. Ma ora auguriamoci un bel 2012. Non sappiamo cosa ci riserva».
L’OBIETTIVO- Il patron precisa: «Non sono un millantatore, nè un mistificatore. Mi piace dire la verità: ragazzi, abbiamo fatto bene in Champions ed ora dobbiamo lottare per i primi cinque posti in campionato. Quale dei cinque? Dipende dagli imprevisti che troveremo sul nostro percorso, sono tanti e tali che basta un nonnulla per far naufragare i sogni degli altri e fare avverare i nostri. Aspettiamo e vediamo. Io sono qui per l’interesse del Napoli e dei tifosi ma questi vanno educati e rasserenati».
«Bravo MAZZARRI» -De Laurentiis provvede a spazzar via tutte le dicerie: «Mazzarri è stato l’artefice di questo percorso. Ha creato una grande armonia nel gruppo. Al di la dei valori tecnici contano quelli umani. Sono fiero di aver portato questa filosofia di vita anche nel Napoli. Mazzarri ha dato un gioco spettacolare al Napoli come piace alla gente. Coniuga in maniera pregevole risultati e bel gioco». E poi entra nei dettagli del carattere del tecnico: «E’ una persona coerente che non ama apparire. Ha spalle larghe. Quando vince non ama prendere i meriti ma quando perde mette la faccia e protegge la squadra. Questo è un plus del suo carattere. In un mondo dove prevale il protagonismo, lui si defila nei momenti positivi. Nessuno l’ha notato questo, io, invece, sì e lo apprezzo. A Vila Real si appartò perchè era stato espluso e non riteneva di dover passare in sala stampa. Ha fatto lo stesso dopo la vittoria sul Genoa ma non perché volesse evitare i giornalisti come erroneamente qualcuno ha malignato. Solo perché non riteneva di dover rubare la scena ai protagonisti»
Ecco il tecnico -E l’allenatore, in un’intervista registrata prima della gara col Genoa per Rai 2 ha ribadito fedeltà al Napoli e ha parlato anche di Vargas: «Qui mi trovo bene e confido di rimanervi fino al 2013 come da contratto. Con un progetto chiaro e definito, potrei anche diventare il Ferguson del Napoli ma ci vuole pazienza. Campionato o Champions? Se riuscissimo ad andare ancora più avanti in Champions sarebbe qualcosa di incredibile, ma non bisogna dimenticare che nella massima rassegna europea si qualificano solo 3 squadre, quindi dobbiamo recuperare in classifica per poter tornare nell’Europa che conta nel prossimo anno. Vargas? E’ un giovane interessante scelto dal club che ha bisogno di conferme in una nuova realtà calcistica».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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