NAPOLI – Gli ultimi (?) veli cadranno oggi in un mezzogiorno di fuoco, con il vento che fa salpare leggeri verso il futuro e il Napoli che prende il largo, destinazione Champions: il primo giorno non si scorda mai ed affinché resti qualcosa di fragoroso, al di là del sipario, c’è il calcio che verrà, nelle sue varie declinazioni, tecniche e commerciali; e in quest’overture a tutto campo, tra acquisti e nuovi sponsor, il cinepallone di Aurelio De Laurentiis è in effetti un coupe de theatre – sul palcoscenico della nave da crociera «Splendida» – per la Napoli che aspetta.
L’ORA DI INLER – I titoli di testa d’una storia a lieto fine racchiudono un anno e mezzo di appostamenti e corteggiamenti, un amore a prima vista sbocciato nell’autunno del 2009 e consolidatosi nel tempo, prima del fatidico sì: Gokhan Inler è l’uomo dei sogni scovato in quella costosa bottega del calcio che sforna talenti a ripetizione e il gioiellino da 15 milioni di euro – con contratto quinquennale – è il colpo di un’estate con i fiocchi, il centrocampista moderno che sa fare il mediano e il regista, l’incontrista e l’incursore, il prototipo del play-maker illuminante voluto da Mazzarri ed offerto come cadeau da De Laurentiis al proprio allenatore. Annuntio vobis: habemus Inler; e ora che si può dire, dopo che pure Guidolin da Udine l’ha fatto chiaramente capire («credo sia difficile che resti: Gokhan è un ragazzo serio, mi ha telefonato spesso e mi ha tenuto informato sulle sue vicende; se le sue ambizioni lo porteranno altrove, sarò comunque felice per lui, perché è una persona straordinaria » ) , il mistero è risolto.
E QUELLA DI BRITOS E’ l’estate di Gokhan Inler, con il carico di interpretazioni su una trattativa apparentemente complessa ma realmente chiusa da un po’, grazie alla stretta di mano tra De Laurentiis e Pozzo, e poi all’intesa «blindata» con il calciatore. Ma è anche la mattinata – quasi sicuramente – di Miguel Angel Britos, il secondo pupillo di Mazzarri, il mancino fisico, di calcio lungo, per arricchire ulteriormente un organico difensivo di spessore: il costoso regalo (otto milioni di euro al Bologna, più un calciatore: forse Bogliacino, perché il predestinato Aronica ha una proposta convincente dall’Atalanta ma, soprattutto, perché vorrebbe restare al Napoli) è l’altra metà del cielo destinato all’ufficialità. C’è anche la possibilità che venga annunciato l’ingaggio di Santana, svincolato dalla Fiorentina, anche se il suo destino pare legato alla cessione di Sosa. Infine, prossima la definizione dell’arrivo di Roberto Colombo dalla Triestina: sarà il terzo portiere.
C’E’ «PERSINO» DIEGO – Il calcio è anche marketing e il Napoli 2011-2012 scoprirà la sua mise nel bel mezzo d’una introduzione senza frontiere, una sorta di sfilata introduttiva su ciò che accadrà domani: anno nuovo, maglia (ovviamente) nuova. E, stavolta, nell’azzurro Napoli si rivedranno tracce di un passato indimenticabile, richiamandosi le tonalità a quella che fu la casacca di Maradona. Tre divise, come sempre: la seconda sarà gialla, la terza blu notte.
IL DOPPIO SPONSOR – La palla, per il momento, resta ancora ferma ai margini del campo, perennemente core business del calcio: ma gli affari sono affari e il secondo sponsor rientra tra le news di un abbrivio stagionale effervescente, in cui tra un acquisto e l’altro c’è stato pure il tempo per legarsi alla Msc Crociere, dell’armatore sorrentino Aponte, un altro spicchio di napoletanità – con la Lete di Arnone – che va in giro per l’Europa che conta. Presentazione sulla Splendida: e la nave può andare…
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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